Omicidio volontario con eventuale dolo. Cosa cambia per la sicurezza sul lavoro dopo la clamorosa sentenza Thyssen? Moltissimo, finora le inchieste sulle vittime sul lavoro si fermavano al sopralluogo aprendo un fascicolo per individuare le colpe. Anche dopo il rogo del dicembre 2007 alla Thyssen il dott. Raffaele Guariniello iniziò come da prassi: indagine per omicidio colposo incaricando tecnici per l’analisi degli impianti. Però non aspettò gli esiti dell’accertamento. Dopo il sequestro della linea 5, con la Guardia di Finanza indagò immediatamente negli uffici e sui computer della sede centrale di Terni sequestrando e-mail e documenti; scoprì quel decisivo documento, in lingua tedesca, che si rivelò fondamentale per modificare l’imputazione da omicidio colposo ad omicidio volontario con eventuale dolo. Il giuslavorista Tiziano Treu per far bene capire cosa cambia con la sentenza di Torino ha utilizzato un paragone “…E’ come se uno attraversasse a 100 km l’ora un centro abitato e uccidesse un passante: sa che quel comportamento può essere fatale e lo mette in atto lo stesso. In questo senso, dico, si tratta di una sen­tenza molto forte e molto innovativa».

Il pm Raffaele Guariniello ha portato in dibattimento ed ai giudici le prove che l’amministratore delegato Espenhahn pur essendo a conoscenza dell’elevato rischio mortale che incombeva sulla linea 5 non effettuò, per risparmiare risorse finanziarie, i necessari investimenti sulla sicurezza perché quella linea doveva in seguito essere trasferita a Terni. Risparmiò, colpevolmente risorse finanziarie sapendo che il rischio era di bruciare risorse umane. Quel rischiò ben conosciuto dall’amministratore delegato e da altri dirigenti si è tragicamente avverato. Questo è l’architrave dell’accusa e della severa e giusta sentenza che oltre al carcere impone pesanti sanzioni pecuniarie e interdittive. Poi, i risarcimenti ai tanti soggetti che si sono costituiti parte civile. Un conto da 9 milioni di euro per un per un colosso delle multinazionali.

La multinazionale tedesca è presente in 80 paesi con 2.300 impianti, per un totale di 177.346 dipendenti, di cui il 60% in Europa. I suoi ricavi complessivi sono ammontati nel 2010 a 42,6 miliardi di euro, di cui il 62% in Europa. E’ strutturata con 8 divisioni di prodotti.
In allegato alcuni file per saperne di più e per approfondire. Tra i tanti articoli e dichiarazioni ne abbiamo selezionato 13. Proseguiremo. Le riserve espresse sulla sentenza da esponenti della Confindutria e dell'Unione Industriale di Torino sono analoghe a quanto affermato da Giuliano Cazzola ( vedi file). Significativo il fatto che La Stampa di Torino abbia dato un grande spazio alla notizia ed alla raccolta di articoli con un lucido editoriale in prima pagina di Luigi La Spina "Non è stato un processo al capitalismo".
In allegato i 13 file per saperne di più e per approfondire

AllegatoDimensione
Il verdetto_Griseri_16-4-11.doc32 KB
Il conto da pagare e nuovi indagati.doc31.5 KB
L'intervista al pm Guariniello.doc54 KB
L'allarme da Terni.doc65.5 KB
La lettera aperta dei dipendenti.doc27 KB
Non ci sono più morti bianche_Gallino_16-4-11.doc29.5 KB
Dichiarazione di Tiziano Treu.doc11.64 KB
Dichiarazione di Pietro Ichino.doc22 KB
Dichiarazione di Giuliano Cazzola_17-4-11.doc21.5 KB
Non è stato un processo al capitalismo_La Spina.doc33.5 KB
Intervista a Susanna Camusso_16-4-11.doc35 KB
Dichiarazione Cisl_Thyssenkrupp.doc26 KB
ThyssenKrupp_Dino Greco.doc


fonte:http://www.sindacalmente.org/content/omicidio-volontario-doloso-redazione-giustizia-lavoro-18411


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