mercoledì 9 luglio 2008

RIFLESSIONI SUL RINNOVO CONTRATTUALE GOMMA PLASTICA


Una sola luce e molte ombre.


Al direttivo dei delegati FILCEM del 8/06/2008 oltre all’ approvazione del bilancio economico della categoria, sono stati spiegati ai delegati presenti,i contenuti dell’ ipotesi di accordo siglato dalla commissione trattante il giorno 4 del corrente mese.


L’ottima relazione introduttiva del segretario provinciale e i numerosi interventi di funzionari e delegati non ha lasciato ai presenti il minimo dubbio, che malgrado le molteplici energie messe in campo dai rappresentanti della regione Piemonte, dove si concentrano molte delle maggiori industrie del settore, non si sia riusciti a portare a casa un accordo,anzi un’ ipotesi di accordo ,in linea con le importanti richieste avanzate, in sede di presentazione della piattaforma contrattuale tranne che per l’aspetto salariale,aspetto importantissimo della contrattazione ma insufficiente da solo a dare dignità ad un accordo nazionale.


Il segretario ha esordito dichiarando con molta onestà il proprio scontento, sia sul merito che sul metodo della conduzione della trattativa,ragione per cui la maggioranza dei rappresentanti del Piemonte all’ interno della delegazione trattante, egli compreso hanno votato no, all’ ipotesi di accordo.
Ha ricostruito per i delegati presenti le varie fasi della trattativa finale evidenziando come regole appena scritte ( ART. 7 dell’accordo FULC del 12 febbraio 2008, non quindi roba storica e obsoleta ma di recente fattura) siano state cassate e piegate dalla necessità delle segreterie di siglare l’ipotesi di accordo.


Voglio qui sorvolare sul fatto a mio parere già molto grave in sé che lo stesso regolamento FULC sul rinnovo del CCNL sia stato preparato e discusso solo dai tre segretari generali di categoria, che hanno evidentemente capacità di infallibilità di origine divina, e presentato a lavoratori, direttivi e delegati senza che questi ultimi siano potuti intervenire direttamente sui meriti dello stesso, ma intendo restare con il minore numero di deviazioni possibili sul tema importantissimo dell’ ipotesi di rinnovo contrattuale.


Ripercorrendo con la memoria i momenti di confronto interno al sindacato, che hanno portato alla presentazione della piattaforma contrattuale, va ricordato come la stessa abbia avuto momenti di discussione, sia a Torino nell’attivo regionale, che a Riccione in quello nazionale, che definire vivace è molto riduttivo della realtà dei fatti


Momenti di forte tensione hanno accompagnato la nascita della piattaforma contrattuale, malgrado questo è stata opinione complessiva dei delegati e funzionari sindacali presenti che comunque il documento presentato alla controparte fosse equilibrato e credibile, anche se il comune sentire dei lavoratori lo aveva giudicato insufficiente, sotto il profilo della richiesta salariale.

Unica richiesta vale la pena di ricordare che l’impianto finale dell’ ipotesi di accordo che risponde in misura se non altro sufficiente alle aspettative di lavoratrici e lavoratori.


Compensato però da altre richieste,di carattere normativo che pur non facendone un testo innovativo sull’ avanzamento dei diritti dei lavoratori gli dava comunque spessore e dignità. Era pertanto un testo che si poteva presentare con decoro ai lavoratori, i quali infatti l’hanno approvato in tutti i suoi contenuti.


Ma naturalmente come dice il segretario provinciale c’è sempre un giorno dopo, e questo giorno dopo ha evidenziato diversi fatti.

Nel corso di sei mesi di trattativa che hanno portato al risultato attuale, ( dove a fronte di 26 ore di sciopero, che oserei dire inusuali per la nostra categoria), l’unico risultato raggiunto è quello salariale, 102€ a fronte dei 105 richiesti, mentre gli obbiettivi sui diritti e sul mercato del lavoro, con l’eccezione delle 150 ore destinate allo studio della lingua italiana per i lavoratori stranieri, (obbiettivo che comunque riveste importanza non da poco anche per le aziende), sono stati rimandati a due o forse tre commissioni paritetiche che nel coso del prossimo anno discuteranno delle questioni rimaste in sospeso, per presentare poi alla commissione trattante della una e altra parte i risultati degli approfondimenti fatti.


In altri tempi, la notizia che importanti questioni fossero state affidate ad una commissione paritetica avrebbe significato che tali questioni pur se ritenute importanti sarebbero state presto dimenticate, fagocitate da interminabili discussioni tecniche che non avrebbero portato da nessuna parte. Ma il momento attuale e gli argomenti trattati non permetteranno sicuramente che queste commissioni non producano un qualche tipo di risultato, ora è obbligatorio ricordare che proprio perché paritetiche queste commissioni, tratteranno con pari dignità sia le tematiche di interesse per i lavoratori, sia i punti che premono ai datori di lavoro, quindi mentre si parlerà di fissare percentuali, limiti temporali e causali per i contratti a termine e interinali (tanto per fare un esempio su un tema caro all’ organizzazione sindacale nella quale milito),si discuteranno contemporaneamente i modi per abbassare le medie turno, e per aumentare l’orario di lavoro a parità di costo, chi e dentro alle questioni sindacali capisce che nel momento stesso in cui ci si siede ad un tavolo di trattativa, non si può discutere solo delle cose che si vuole ma si è obbligati a discutere, di tutto e si dà quindi implicitamente importanza e dignità agli argomenti della controparte.


In questo caso gli argomenti sono gli stessi che impediscono oggi una piena firma del contratto, quelli che in definitiva,risultano indigesti a lavoratori e sindacato, mutua, riduzione delle maggiorazioni turno , aumento dell’ orario ecc. che usciti dalla porta della trattativa con il soggetto politico forte, la commissione trattante, rientrano al tavolo di un soggetto comunque più debole quale e una commissione tecnica, che certamente non potrà portare i lavoratori scioperare in piazza a sostegno delle proprie ragioni.


Certo si potrebbe partecipare alla discussione senza avere l’intenzione di portare la trattativa alla sua logica conclusione, e cioè ad un accordo di scambio che sancirebbe una volta ancora che una parte dei lavoratori , come sempre quelli maggiormente svantaggiati i turnisti (e cari compagni la maggioranza di noi e turnista ) invece di vedere migliorare il proprio trattamento salariale, lo vedranno decisamente peggiorare.


D’altra parte come è possibile non rispondere ad una esigenza fondamentale per i lavoratori quale e la stabilizzazione del rapporto di lavoro? Solo all’ interno della nostra azienda il numero dei lavoratori con contratto determinato e pari al 20% ( ben oltre il 6% dichiarato a livello nazionale dai padroni) ma questa è, relativamente parlando, una situazione non particolarmente grave,se si tiene conto che in numerose aziende questo numero sale fino a raggiungere un rapporto di 1 a 1 quindi una lavoratrice/ore determinata/ato per ogni lavoratrice/ore inderminata/ato, si capisce quindi la necessità e l’urgenza per i lavoratori e sindacato di mettere mano al mercato del lavoro. Già oggi migliaia di lavoratrici e lavoratori si trovano in queste condizioni, sottoposti ad inaccettabili ricatti per mantenere il posto di lavoro, e se queste resteranno le condizioni questi numeri non potranno che aumentare.


Risulta almeno a me che da qualsiasi punto di vista la si voglia guardare questa situazione porterà se non ad una ulteriore sconfitta delle attuali politiche sindacali sul mercato del lavoro almeno ad un loro drastico ridimensionamento, accettare la trattativa determinerà,a mio modo di vedere infatti una perdita salariale importante per i lavoratori turnisti, che sicuramente non potranno capire un sindacato che fa accordi al ribasso.


Non accettare la trattativa, significherà però come minimo che per i prossimi quattro anni,e forse per sempre,che di questi argomenti non si potrò parlare, ci sarà dunque uno svuotamento del CCNL nei suoi contenuti più qualificanti, il contratto sarà ridotto ad una mera richiesta salariale che comunque non potrà fare altro che abbassarsi con il tempo, facendo in un caso o nell’ altro il gioco di CONFINDUSTRIA e GOVERNO che appunto a questo mirano.


Altro che incapacità della controparte a condurre la trattativa, a mio modo di vedere siamo stati ben condotti e direzionati come altrettanti buoi al macello, portati in una situazione insostenibile che non potrà che fare perdere fiducia e consenso.


Vedo in questo stato delle cose se non l’incapacità di chi ha la responsabilità di condurre la trattativa, una forte sottovalutazione, della reale forza non solo della controparte, che ha diretto abilmente il gioco, ma anche una minimizzazione delle forze che il sindacato ancora oggi, malgrado le evidenti contraddizioni interne, rimane in grado di mettere in campo, come non leggere la sorpresa sulle facce di tanti funzionari e dirigenti sindacali per la partecipazione di 2000 lavoratrici/ori alla manifestazione del 9 giugno davanti alla sede della unione industriale? Come non notare il lento risveglio dall’indifferenza degli stessi di fronte alla giusta indignazione dei manifestanti? Ma cosa si crede, che con la sconfitta della sinistra politica sia morto anche il sindacato? Io non credo, ho visto manifestare fianco a fianco signore cinquantenni e ragazzi di venti, questo sindacato può essere ancora incredibilmente vitale, bisogna crederci, la domanda è i nostri dirigenti ci credono? Perché se ci credono devono rapidamente cambiare strategia, mettendo in campo tutte le capacità di cui dispongono per invertire questa deriva nichilista, altrimenti se non ci credono ritengo debbano farsi un bell’esame di coscienza e ragionare su proprio futuro.


Certo si può obbiettare che il momento e sfavorevole, che ha pesato sul tavolo della trattativa la riforma del modello contrattuale ( ma già si pensa ad un nuovo modello sindacale) su cui CGIL-CISL-UIL e CONFINDUSTRIA stanno lavorando,ma guardate non esistono momenti favorevoli per fare gli accordi, per chi lavora i momenti sono tutti sfavorevoli, e mentre sicuramente vero che la riforma del modello contrattuale ha avuto peso e ne ha ancora sulla trattativa del nostro CCNL è altrettanto vero che i risultati positivi e negativi della nostra trattativa nazionale peseranno sulla riforma dei contratti quindi potremmo avere se non sbrogliamo positivamente questa matassa delle forti responsabilità anche su tavoli dove, come ormai di moda, abbiamo solo il ruolo marginale degli spettatori.


Per questi motivi ritengo che vada dato da parte di lavoratrici e lavoratori del Piemonte un segnale forte di contrarietà a questo modo di portare avanti le cose e seguendo l’esempio dei nostri rappresentanti in commissione dare parere negativo all’impianto dell’ipotesi contrattuale, invito pertanto lavoratrici e lavoratori a votare no nel corso delle assemblee di mandato, non il no sterile di chi è costantemente contro tutto, ma un no che serva da stimolo alla nostra classe dirigente sindacale perche moltiplichino gli sforzi per migliorare le condizioni dei lavoratori.


PINEROLO, 09/06/2008

SALVATORE

martedì 8 luglio 2008

Ipotesi di accordo CCNL Gomma e Plastica


COMUNICATO

Rinnovato CCNL Gomma Plastica Confindustria 102 Euro
Venerdì 4 luglio 2008 è stato rinnovato il CCNL dei 130.000 lavoratori del
settore della Gomma Plastica scaduto il 31/12/2007.

Il rinnovo contrattuale siglato dopo 26 ore di sciopero che ha coinvolto la
maggior parte dei lavoratori permette, con l'aumento economico pari al 6,4%,
di dare una risposta all'emergenza salariale con il recupero del potere di
acquisto delle retribuzioni del nostro settore.

La definizione degli Osservatori nazionali e territoriali che sostituiscono i
precedenti Comitati Paritetici permetteranno un esame congiunto sulle
situazioni dei settori della plastica, della gomma, del pneumatico e dei cavi.
L'aggiornamento con la nuova legislazione, del capitolo contrattuale su
prevenzione sicurezza ed ambiente, con la definizione della nuova figura del
rappresentante dei lavoratori (RLSSA) e con le ulteriori 8 ore di formazione,
conferma l'attenzione che la categoria e i lavoratori hanno sempre posto a
questo tema.

Sul capitolo della Formazione viene potenziato l'Organismo Bilaterale
Nazionale.

Per quanto riguarda il diritto allo studio e alla formazione, vengono individuati
strumenti come le 150 ore volte all'inserimento ed all'apprendimento della
lingua italiana per i lavoratori stranieri, mediante progetti formativi mirati.

Sarà inoltre possibile eleggere nelle Rappresentanze Sindacali Unitarie oltre ai
lavoratori a tempo determinato ed inserimento lavoro, anche gli apprendisti.

Per quanto attiene al Welfare contrattuale, al Mercato del lavoro e Produttività,
si è convenuto di affidare ad una o più Commissioni Paritetiche il compito di
approfondire il confronto su questi temi. Le Commissioni individuate all'interno
della Delegazione Trattante dovranno terminare i lavori entro il 30-6-2009 e
comunicare successivamente i risultati alle Parti stipulanti per eventuali
decisioni in occasione della successiva scadenza negoziale.

L'aumento dei minimi contrattuali per il biennio 2008-2009 è del 6,4% pari a
102 Euro a livello F erogato in 3 tranche: 43 Euro dal 1/7/2008, 35 Euro dal
1/1/2009 e 24 Euro dal 1/10/2009. Con un “montante salariale” pari a 1.611
Euro ed Una Tantum di 200 Euro con la retribuzione di luglio.

Viene riconosciuta un'indennità pari a 50 Euro per i lavoratori Quadri dal 1
settembre 2008.

Ora la parola passa ai lavoratori che saranno chiamati, nei prossimi giorni,
nelle assemblee a votare l'ipotesi di accordo firmato e giudicato positivamente
dalla Delegazione Trattante con 4 contrari e 2 astenuti.

Le Segreterie Nazionali
FILCEM CGIL – FEMCA CISL - UILCEM UIL
La Delegazione Trattante

Roma, 4 Luglio 2008

FILCEM