mercoledì 30 aprile 2008

STORIA DEL 1° MAGGIO

Il 1° Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione."Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" fu la parola d'ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.La storia del primo Maggio rappresenta, oggi, il segno delle trasformazioni che hanno caratterizzato i flussi politici e sociali all'interno del movimento operaio dalla fine del secolo scorso in poi.
Le origini
Dal congresso dell'Associazione internazionale dei lavoratori - la Prima Internazionale - riunito a Ginevra nel settembre 1866, scaturì una proposta concreta: "otto ore come limite legale dell'attività lavorativa".A sviluppare un grande movimento di lotta sulla questione delle otto ore furono soprattutto le organizzazioni dei lavoratori statunitensi. Lo Stato dell'Illinois, nel 1866, approvò una legge che introduceva la giornata lavorativa di otto ore, ma con limitazioni tali da impedirne l'estesa ed effettiva applicazione. L'entrata in vigore della legge era stata fissata per il 1 Maggio 1867 e per quel giorno venne organizzata a Chicago una grande manifestazione. Diecimila lavoratori diedero vita al più grande corteo mai visto per le strade della città americana.Nell'ottobre del 1884 la Federation of Organized Trades and Labour Unions indicò nel 1 Maggio 1886 la data limite, a partire dalla quale gli operai americani si sarebbero rifiutati di lavorare più di otto ore al giorno.
1886: I "martiri di Chicago"
Il 1 Maggio 1886 cadeva di sabato, allora giornata lavorativa, ma in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti 400 mila lavoratori incrociarono le braccia. Nella sola Chicago scioperarono e parteciparono al grande corteo in 80 mila. Tutto si svolse pacificamente, ma nei giorni successivi scioperi e manifestazioni proseguirono e nelle principali città industriali americane la tensione si fece sempre più acuta. Il lunedì la polizia fece fuoco contro i dimostranti radunati davanti ad una fabbrica per protestare contro i licenziamenti, provocando quattro morti. Per protesta fu indetta una manifestazione per il giorno dopo, durante la quale, mentre la polizia si avvicinava al palco degli oratori per interrompere il comizio, fu lanciata una bomba. I poliziotti aprirono il fuoco sulla folla. Alla fine si contarono otto morti e numerosi feriti. Il giorno dopo a Milwaukee la polizia sparò contro i manifestanti (operai polacchi) provocando nove vittime. Una feroce ondata repressiva si abbatté contro le organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori, le cui sedi furono devastate e chiuse e i cui dirigenti vennero arrestati. Per i fatti di Chicago furono condannati a morte otto noti esponenti anarchici malgrado non ci fossero prove della loro partecipazione all'attentato. Due di loro ebbero la pena commutata in ergastolo, uno venne trovato morto in cella, gli altri quattro furono impiccati in carcere l'11 novembre 1887. Il ricordo dei "martiri di Chicago" era diventato simbolo di lotta per le otto ore e riviveva nella giornata ad essa dedicata: il 1 Maggio.
1890: 1 maggio, per la prima volta manifestazione simultanea in tutto il mondo
Il 20 luglio 1889 il congresso costitutivo della Seconda Internazionale, riunito a Parigi, decise che "una grande manifestazione sarebbe stata organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente i tutti i paesi e in tute le città, i lavoratori avrebbero chiesto alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore".La scelta cadde sul primo Maggio dell'anno successivo, appunto per il valore simbolico che quella giornata aveva assunto.In Italia come negli altri Paesi il grande successo del 1 Maggio, concepita come manifestazione straordinaria e unica, indusse le organizzazioni operaie e socialiste a rinnovare l'evento anche per 1891.Nella capitale la manifestazione era stata convocata in pazza Santa Croce in Gerusalemme, nel pressi di S.Giovanni. La tensione era alta, ci furono tumulti che provocarono diversi morti e feriti e centinaia di arresti tra i manifestanti.Nel resto d'Italia e del mondo la replica del 1 Maggio ebbe uno svolgimento più tranquillo. Lo spirito di quella giornata si stava radicando nelle coscienze dei lavoratori.
1891: la festa dei lavoratori diventa permanente
Nell'agosto del 1891 il II congresso dell'Internazionale, riunito a Bruxelles, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza. D'ora in avanti il 1 Maggio sarebbe stato la "festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà".
Il primo maggio durante il fascismo
Nel nostro Paese il fascismo decise la soppressione del 1 Maggio, che durante il ventennio fu fatto coincidere il con la celebrazione del 21 aprile, il cosiddetto Natale di Roma. Mentre la festa del lavoro assume una connotazione quanto mai "sovversiva", divenendo occasione per esprimere in forme diverse (dal garofano rosso all'occhiello, alle scritte sui muri, dalla diffusione di volantini alla riunione in osteria) l'opposizione al regime. Il 1 Maggio tornò a celebrarsi nel 1945, sei giorno dopo la liberazione dell'Italia.
1947: L'eccidio di Portella della Ginestra
La pagina più sanguinosa della festa del lavoro venne scritta nel 1947 a Portella della Ginestra, dove circa duemila persone del movimento contadino si erano date appuntamento per festeggiare la fine della dittatura e il ripristino delle libertà, mentre cadevano i secolari privilegi di pochi, dopo anni di sottomissione a un potere feudale. La banda Giuliano fece fuoco tra la folla, provocando undici morti e oltre cinquanta feriti. La Cgil proclamò lo sciopero generale e puntò il dito contro "la volontà dei latifondisti siciliani di soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori".La strage di Portella delle Ginestre, secondo l'allora ministro dell'Interno, Mario Scelba, chiamato a rispondere davanti all'Assemblea Costituente, non fu un delitto politico. Ma nel 1949 il bandito Giuliano scrisse una lettera ai giornali e alla polizia per rivendicare lo scopo politico della sua strage. Il 14 luglio 1950 il bandito fu ucciso dal suo luogotenente, Gaspare Pisciotta, il quale a sua volta fu avvelenato in carcere il 9 febbraio del 1954 dopo aver pronunciato clamorose rivelazioni sui mandanti della strage di Portella.
Il primo Maggio oggi
Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, la progressiva omogeneizzazione delle abitudini hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il 1 maggio è quindi cambiato nel corso degli anni. Da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del 1 Maggio promovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema. E' diventato un appuntamento anche il tradizionale concerto rock che i sindacati confederali organizzano in piazza San Giovanni a Roma


PRIMO MAGGIO


Il 1° maggio 1886 i più grossi centri industriali degli USA furono teatro dell'inizio di uno sciopero generale operaio. I proletari americani rivendicavano una giornata lavorativa di 8 ore ed il miglioramento delle condizioni di lavoro. A Chicago lo sciopero assunse dimensioni particolarmente massicce. Per disperdere gli scioperanti, le autorità ricorsero ad una manovra provocatoria: il 4 maggio, durante un comizio di massa, in piazza Haymarket, improvvisamente, esplose una bomba. Era questo il segnale che aspettavano i poliziotti di Chicago ed i militari della locale guarnigione, i quali erano stati precedentemente concentrati nelle immediate vicinanze. Contro gli scioperanti fu aperto il fuoco. Iniziò così una rappresaglia di massa contro gli operai e, in primo luogo, contro i loro dirigenti; e questo non solo a Chicago, il centro principale del movimento, ma in tutto il paese. Vennero arrestati centinaia di operai ed otto di loro, le avanguardie del proletariato di Chicago, vennero processati. La borghesia non badò a spese per fomentare, con l'aiuto di un'assordante campagna antioperaia, torrenti di menzogne che sommersero letteralmente gli americani medi, attraverso le pagine degli organi di stampa ufficiali, una campagna per destare una rudimentale coscienza di massa ed incanalarla nell'alveo ad essa più propizio: quello dell'odio verso la classe operaia e le sue organizzazioni. In tali condizioni, senza nessun riguardo per la legge e tutte le norme democratiche instaurate nel paese ancora all'epoca della guerra di liberazione del popolo americano, la "giustizia" di Chicago, per quanto sprovvista della benché minima prova della complicità degli imputati nell'esplosione della bomba di piazza Haymarket, emise un verdetto atroce e vergognoso per qualsiasi paese democratico. Sette degli imputati: Albert Parsons, August Spies, Samuel Fielden, Michael Schwab, Adolf Fischer, George Engel e Louis Lingg vennero condannati a morte; l'ottavo, l'imputato Oscar Neebe, a 15 anni di carcere. E tutto ciò malgrado fosse stato provato in modo inconfutabile che quando la bomba era esplosa, erano presenti al comizio solo due dei suddetti imputati. Questa vergognosa azione venne perpetrata con un solo scopo: impedire la crescita della protesta operaia e intimidire per molto tempo a venire quegli operai che ancora non si erano levati alla lotta. Nonostante le numerose proteste da parte delle varie organizzazioni operaie degli USA, dell'Europa e dell'opinione pubblica progressista americana e nonostante la domanda di abrogazione dell'iniqua condanna passata dal tribunale, l'unico risultato che si riuscì a conseguire fu la commutazione della pena di morte a cui erano stati condannati Fielden e Schwab in detenzione a vita. Lingg perì durante la permanenza in carcere. Parsons, Spies, Engel e Fischer vennero giustiziati l'11 novembre 1897. In un articolo pubblicato sul "New York Herald Tribune", lo scrittore umanista W. D. Howells (1837-1920), uno dei più noti esponenti della cultura americana, scrisse con indignazione e dolore: "La libera repubblica ha ucciso cinque uomini per le loro convinzioni". Howells non poté non sottolineare che questa uccisione aveva recato "un danno grandissimo al prestigio della nazione". La provocatoria rappresaglia organizzata dalle autorità contro gli operai di Chicago fu chiamata dai contemporanei "Haymarket affair"; gli imputati stessi sono passati alla storia come "martiri di Chicago" (o di Haymarket)... Gli avvenimenti verificatisi negli USA in quel mese di maggio del 1886 provocarono ripercussioni enormi in tutto il mondo, e al 1° congresso della IIa Internazionale, nel luglio del 1889, venne adottata una decisione storica: "Si indice una grande manifestazione internazionale, da tenersi ad una data stabilita oggi, una volta per sempre, perché simultaneamente, in tutti i paesi e in tutte le città, in questo giorno stabilito i lavoratori presentino alle autorità le loro rivendicazioni: la limitazione, per legge, della giornata lavorativa ad otto ore, nonché l'adempimento di tutte le altre deliberazioni del congresso internazionale ..."

Testo Unico, tutte le novità 


Il “Testo Unico Salute e sicurezza sul lavoro” si compone di 303 articoli, 12 Titoli e 50 allegati. Con la sua approvazione definitiva viene abrogato il dlgs 626/94. Nel nuovo testo sono infatti comprese tutte le norme già presenti del decreto del 1994, oltre ovviamente a una serie di altre misure che già esistono in materia di cantieri, vibrazioni, segnaletica, rumore, amianto, piombo. Dopo il passaggio in commissione Lavoro alla Camera, sono concessi 90 giorni per l'adeguamento alle nuove norme. Qui di seguito le principali novità.Sanzioni. In base ai criteri indicati dalla legge delega 123/2007 è stata prevista la pena dell’arresto da 6 a 18 mesi per il datore di lavoro che non effettua la valutazione dei rischi cui possono essere esposti i lavoratori in aziende che svolgano attività ad elevata pericolosità. Nei casi meno gravi di inadempienza, il decreto legislativo prevede, invece, che al datore di lavoro si applichi la sanzione dell’arresto alternativo all’ammenda o della sola ammenda, con un’attenta graduazione delle sanzioni in relazione alle singole violazioni. Per favorire l’adeguamento alle disposizioni indicate dal decreto legislativo, all'imprenditore che si metta in regola non è applicata la sanzione penale, ma una sanzione pecuniaria. Il datore di lavoro che cominci ad eliminare concretamente le conseguenze della violazione o che adempia, pur tardivamente, all’obbligo violato ottiene, nel primo caso, una riduzione della pena, nel secondo caso la sostituzione della pena con una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 8.000 euro a un massimo di 24.000. Ovviamente tale possibilità è esclusa quando il datore di lavoro sia recidivo o si siano determinate, in conseguenza della mancata valutazione del rischio, infortuni sul lavoro con danni alla salute del lavoratore. Restano inalterate le norme del codice penale (estranee all’oggetto della delega) per l’omicidio e le lesioni colpose (articolo 589 e 590) causate dal mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Infortuni mortali. In caso di colpa dell'azienda in un infortunio con feriti o morti, vengono applicati ai responsabili sanzioni amministrative fino a 1.500.000 euro e la sospensione dell'attività. Scattano inoltre l'interdizione alla collaborazione con le P.A. e alle partecipazioni ai pubblici appalti e gare d'asta, nonché le relative imputazioni penali.Lotta al sommerso. Gli ispettori possono disporre, in caso di violazioni gravi, la sospensione dell'attività imprenditoriale. In particolare, questo provvedimento scatta quando in un'azienda risultino “al nero” oltre il 20 per cento dei lavoratori, vengano violate ripetutamente le misure di riposo o si riscontrino violazioni che espongono i lavoratori al rischio di caduta dall'alto, seppellimento, folgoramento, incendio, amianto. La sospensione termina con la regolarizzazione dei lavoratori e l'eliminazione delle situazioni di rischio. Il datore di lavoro che non ottempera al provvedimento di sospensione è punito con l'arresto fino a un anno.
Precari tutelati. Ampliamenti del campo di applicazione delle disposizioni, ora riferite a tutti coloro che, a qualunque titolo, operano in azienda, senza alcuna differenza di tipo formale e di contratto: precari, autonomi, lavoratori a domicilio e a distanza, a progetto e interinali.Rls e Rlst. Rafforzamento del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori territoriali (che operano su base territoriale o di comparto produttivo in assenza di Rls aziendali). Creazione di un Rappresentante di sito produttivo, che sarà presente nelle realtà più complesse e pericolose, come i porti.Coordinamento della vigilanza. Le attività di vigilanza saranno coordinate per ottimizzare risorse, eliminare sovrapposizioni e migliorare l'efficienza degli interventi. Creazione di un sistema informativo pubblico, cui parteciperanno anche le parti sociali, per condividere e rendere note le notizie sugli infortuni e le ispezioni, ma anche per indirizzare le azioni pubbliche.Finanziamenti. Stanziati nuovi fondi per azioni promozionali e d'informazione, sia private sia pubbliche, sulla sicurezza sul lavoro, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese, che prive di una rappresentanza sindacale sono quelle in cui si verifica la maggior parte degli infortuni. Previsto anche l'inserimento della materia nei programmi scolastici e universitari.Istituito il libretto sanitario e di rischio personale per ogni lavoratore
(www.rassegna.it, aprile 2008)

martedì 29 aprile 2008

COMUNICATO STAMPA


Pubblichiamo la Dichiarazione stampa di Paola AGNELLO MODICA, Renzo BELLINI, Paolo CARCASSI Segretari confederali CGIL CISL UIL sull'approvazione del "TESTO UNICO" sulla sicurezza sul lavoro

Sicurezza: Cgil, Cisl, Uil, soddisfazione per approvazione testo unico
“Un fatto davvero importante e positivo per le lavoratrici e i lavoratori” . E’ questa la prima dichiarazione dei
Segretari confederali Agnello Modica (Cgil), Bellini (Cisl) e Carcassi (Uil) alla notizia dell’approvazione
definitiva da parte del Consiglio dei ministri di oggi del Decreto legislativo sulla salute e sicurezza nei luoghi
di lavoro .
“E’ un passo avanti sulla strada della sicurezza, che ha comportato un grande e responsabile impegno da
parte del Governo - e in particolare dei ministeri del Lavoro e della Salute con un costante confronto con le
Regioni e le parti sociali e da ultimo delle Commissioni parlamentari della Camera e del Senato.
Il provvedimento, precisano i dirigenti confederali, presenta rilevanti elementi di novità su capitoli
fondamentali della legislazione a partire dalla rappresentanza in tutti i luoghi di lavoro alle regole di
responsabilità sul tema fondamentale degli appalti, dal coordinamento istituzionale alla definizione del
nuovo sistema informativo, dalla formazione alle attribuzioni dei Rappresentanti dei Lavoratori per la
Sicurezza.
Una particolare soddisfazione, continuano i segretari confederali, per l’estensione della tutela dei lavoratori
delle piccole e piccolissime imprese attraverso il Fondo per il sostegno ai Rappresentanti territoriali per la
sicurezza che costituiscono uno strumento essenziale per la prevenzione nelle imprese in cui maggiormente
avvengono infortuni mortali e gravi e per il finanziamento del programma straordinario di formazione sulle
nuove norme che dovrà coinvolgere tutti i soggetti a partire dai lavoratori e dalle lavoratrici.
Occorre ora che le parti sociali facciano fino in fondo la loro parte a iniziare, concludono Agnello, Bellini e
Carcassi, dalle numerose disposizioni che il testo legislativo affida alla contrattazione tra le parti, compreso il
rinnovo degli Accordi interconfederali in materia.
L’approvazione del TU concretizza l’impegno del sindacato, delle sue strutture, degli RLS e dei delegati
espresso in questi anni e dovrà trovare ora nelle aziende la sua concreta applicazione per una tutela reale
della salute e sicurezza nel lavoro.
Roma, 1 aprile 2008

ammortizzatori sociali


Gli ammortizzatori sociali
I primi miglioramenti
Vediamo le prime importanti novità
(commi 25 –27 e 55-57 della legge 247/07).
Indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti pieni:
numerose novità
Sono migliorate sia la durata della prestazione, sia la durata
della contribuzione figurativa che l’importo della prestazione.
La durata è elevata da sette a otto mesi per i lavoratori sotto i
50 anni di età e da dieci a dodici per quelli ultra50enni.
La contribuzione figurativa piena, vale a dire correlata all’ultima
retribuzione, con conseguente relativa copertura previdenziale,
è concessa per l’intero periodo di percezione dei trattamenti
di disoccupazione, nel limite massimo delle relative durate
legali.
Fino a oggi, invece, la copertura piena sul piano previdenziale
era garantita solo fino a sei mesi per i lavoratori fino a 50 anni e
fino a nove mesi per gli ultra50enni.
L’importo della prestazione è elevato dal 50% al 60% dell’ultima
retribuzione per i primi sei mesi, al 50% per il settimo e l’ottavo
mese e al 40% per i mesi successivi (prima l’importo dell’indennità
era pari al 40% per il 7°, 8° e 9° mese).
Capitolo 2
Indennità di disoccupazione con requisiti ridotti:
elevati gli importi
L’importo è elevato dal 30% al 35% per i primi 120 giorni e dal
30% al 40% per i giorni successivi, per una durata massima di 180
giorni.
Il diritto all’indennità ordinaria con requisiti ridotti “spetta per
un numero di giornate pari a quelle lavorate nell’anno stesso e
comunque non superiore alla differenza fra il numero 360, diminuito
delle giornate di trattamento di disoccupazione eventualmente
godute, e quello delle giornate di lavoro prestate”.
Aumento della perequazione del tetto delle indennità
di mobilità, di CIG e di disoccupazione
Si è passati dall’80% al 100% dell’inflazione.
Indennità ordinaria di disoccupazione in agricoltura:
è pari al 40%per tutti
È finito il sistema a soglie differenziate di tutela, calibrate sulle
giornate di contribuzione (51,101,151). Dal 1° gennaio 2008
(vale a dire dalle domande che andranno in pagamento nel
2009), vengono superati i trattamenti ordinari e speciali per
adottare un trattamento fissato in misura unica e pari al 40%
della retribuzione.
L’indennità è riconosciuta a coloro che abbiano lavorato almeno
51 giornate nell’anno in corso e 102 nel biennio e viene
corrisposta per il numero di giornate di iscrizione negli elenchi
anagrafici nel limite di 365 giornate del parametro annuo di riferimento
(limite invalicabile entro cui collocare le giornate di lavoro
più quelle coperte dal trattamento di disoccupazione, numero
massimo giornate indennizzabili 182 o 183 se l’anno è bisestile).
Vengono valutati anche i periodi di lavoro svolti in settori
non agricoli a condizione che vi sia prevalenza di lavoro nel settore
agricolo.
Gli ammortizzatori sociali
Ai fini del raggiungimento del requisito annuo di 270 contributi
giornalieri, necessario per poter accedere alle prestazioni
pensionistiche, l’Inps detrae dall’importo dell’indennità di disoccupazione,
quale contributo di solidarietà, una somma pari al 9%
della medesima per ogni giornata indennizzata, sino ad un massimo
di 150 giornate.

ATTENZIONE!
Tutti coloro che volessero saperne di più sulle novità
del mercato del lavoro possono rivolgersi
presso le Camere del lavoro territoriali. I sindacati
di categoria, gli Sportelli di Orientamento al lavoro
e il Sistema servizi Cgil forniranno tutta l’informazione
utile. Gli indirizzi e i numeri di telefono
della più vicina sede Cgil si possono avere chiamando
il numero 848-85438, attivo nei giorni feriali
dalle 10,00 alle 18,00 al costo di una telefonata
urbana.

Verbale incontro con l’azienda del 23/04/2008


Punti all’ ordine del giorno

1. SCADENZE FERIE E FESTIVITÀ.
La RSU ha fatto notare che il comunicato aziendale che invita ad esaurire assieme alle ferie le ex festività entro il 30 di giugno non e contrattualmente corretto, infatti le ex festività(32 ore)sono regolate dall’ art. 9 del attuale CCNL e non dall’ art. 16 “ferie” e possono essere fruite anche ad ore, come Riduzione Orario di Lavoro, avendo, contrattualmente parlando, una scadenza che và ben oltre la data del 30 giugno è stato pertanto richiesta una rettifica del comunicato aziendale.

2. PROBLEMI ORGANIZZATIVI PPL e LC cassette
Sarà fatta una analisi congiunta dell’ andamento della PP in un incontro a parte che è stato fissato per martedì 6 maggio a Luserna , in tale incontro la RSU intende parlare anche del sistema di conteggio della produzione per l’area di finitura delle cassette, ove risulta che i lavoratori non abbiano alcun riscontro, cartaceo e quindi nessun controllo di quanto da essi fatto durante la giornata, risulta inoltre che qualche operatore cambi di propria iniziativa i tempi ciclo delle macchine con conseguente produzione di pezzi di scarto.

3. FONDO DI SOLIDARIETÀ
È stato richiesto dalla RSU copia dell’ atto di istituzione del fondo( che è piuttosto datato) con lo scopo di verificare se sia possibile impegnare i fondi che custodisce per allargare le casistiche di intervento ed anche incrementare i rimborsi.

4. INQUADRAMENTO E LIVELLI.
La RSU ha chiesto che fosse istituito un tavolo di confronto sulla questione dei livelli.

5. DISTRIBUZIONE DELLE BUSTE PAGA
Riguardo a questo problema la direzione ha assicurato che saranno attivate misure per far si che l’attesa sia ridotta a pochi minuti

6. PROBLEMI FERIE E CAMBIO TURNI AL REPARTO MESCOLE.
La RSU fa notare alla Direzione che durante il periodo feriale gli orari del reparto vengono cambiati ( dai 4 turni del 6x6 ai 3 turni del 5x8, con l’aggiunta di un sabato di 6 ore), senza che questo sia stato concordato ho anche solo discusso con nessuno.
La Direzione ha affermato che non si tratta di cambiamento dell’ orario di lavoro ma di semplice? richiesta di straordinario, usuale per tale reparto in quel periodo dell’ anno,ma anche se fosse anche tale richiesta non è stata fatta ad alcuno, semplicemente e stato affisso un calendario, che tra parentesi non tiene conto degli accordi sulle ferie sanciti dall’ integrativo.

7. VISITE NUOVO STABILIMENTO DI PINEROLO E MAGAZZINO MACCAGNO.
La direzione ha invitato la RSU a visitare il nuovo stabilimento di Pinerolo, e la nuova zona di produzione che sarà istituita presso il polo logistico di Luserna, ( magazzino Maccagno) per quanto riguarda quest’ultimo viene precisato che saranno coinvolti nel trasferimento anche persone dell’ industrializzazione e della qualità.

8. SALARIO AZIENDALE AGLI APPRENDISTI
Per accordo Aziendale agli apprendisti deve essere versata una percentuale che cresce ogni anno del salario aziendale frutto di accordo tra le parti,
nello specifico:incentivo, premio di produzione,premio di partecipazione e quattordicesima, di alcune di queste voci non si trova traccia nella busta paga, lungi dal pensare che tali cifre non siano corrisposte, la RSU chiede di sapere sotto quali voci siano.

9. APPLICAZIONE DELLA LEGGE 123/2007
La RSU ha chiesto alla direzione l’applicazione della stessa nella parte che concerne la consegna agli RLS del Documento di Valutazione del Rischio.

10. SISTEMA DI ACCESSO AGLI STABILIMENTI di PINEROLO E LUSERNA
Tenuto conto delle dimensioni del nuovo stabilimento di Pinerolo e per garantire la sicurezza dei lavoratori e delle proprietà aziendali, la direzione intende applicare nel nuovo stabilimento di Pinerolo,ma anche in seguito in quello di Luserna,una modalità di accesso che garantisca senza ombra di dubbio, l’identità delle persone che entrano in azienda.
Tale sistema dovrebbe essere un connubio tra l’utilizzo di tornelli (tipo stadio) utilizzo del badge ed un sistema di riconoscimento tramite impronta digitale, oltre all’ uso di un discreto numero di telecamere che saranno poste lungo il perimetro esterno dei 2 stabilimenti, che avranno la funzione di controllare e registrare quello che avviene lungo i muri perimetrali ed il parcheggio.
La RSU ha potuto visionare, su di una piantina,le posizioni delle telecamere dello stabilimento di Pinerolo.
Ora, mentre risulta abbastanza evidente ;anche a menti profane come le nostre, la necessità di un sistema che permetta di azionare i cancelli di entrata/uscita a distanza, eventualmente anche tra Pinerolo e Luserna, e verificare quanto accade lungo i muri perimetrali e nel parcheggio, non riusciamo a capire l’insistenza dell’azienda circa l’utilizzo dell’ impronta digitale,pure con tutte le garanzie del caso, pertanto la RSU ha molto chiaramente espresso le proprie riserve circa la messa in atto di questo sistema.

Pinerolo/Luserna 28/04/2008

Coordinamento RSU

lunedì 21 aprile 2008

25 Aprile


Fiaccolata a Torino da Piazza Arbarello
Giovedì 24 Aprile 2008 alle ore 20.30

Corteo a Pinerolo dal Municipio
Venerdì 25 Aprile alle ore 10.45

martedì 15 aprile 2008

Extraparlamentari


E' andata.
Sarà dura non avere in parlamento più nessuno a tenere le parti dei lavoratori.
Ora si tratta di tirarsi su le maniche, uscire dalle nostre case, ricominciare a parlare con la gente, costruire un qualcosa di nuovo.
A partire dai posti di lavoro, dalle fabbriche.

Coraggio ragazzi,
si riparte.

giovedì 10 aprile 2008

Lavori usuranti


Pubblichiamo qui l'intervento di Morena Piccinini (segreteria confederale CGIL), sullo stop al Senato del decreto lgs. sui lavori usuranti.

Roma, 2 aprile 2008-04-10

DECRETO LEGISLATIVO SUI LAVORI USURANTI: GRAVISSIMO IL RINVIO IN SENATO

E’ gravissimo che la mancanza del numero legale in Commissione Lavoro del Senato abbia impedito l’espressione di parere sul decreto legislativo in materia di lavori usuranti.
Considero immotivato e inaccettabile l’atteggiamento di coloro che, soprattutto se facenti parte dell’attuale maggioranza, con la loro assenza, si assumono le responsabilità di impedire che un provvedimento dovuto, già concordato con le parti sociali e già finanziato anche per gli anni a venire, non trovi la sua naturale conclusione prima delle elezioni.
Altrettanto grave è il far discendere da ciò che ora non si possa più fare nulla e che il tutto passi nelle competenze del nuovo Governo.
Ciò significherebbe affermare che si è lavorato e contrattato mesi e mesi per nulla e significa anche privare i lavoratori interessati di un loro legittimo diritto - da tempo molto atteso - al riconoscimento della gravosità del lavoro che stanno svolgendo.
Pertanto sollecitiamo la Commissione Parlamentare ad esprimere il parere dovuto ed il Governo a rendere attuativo il provvedimento.

Morena Piccinini
segreteria confederale CGIL

domenica 6 aprile 2008

Verbale RSU 04/04/08


In data 04-04-08, alla presenza dei funzionari esterni Provenzano e Bassignana e delle RSU congiunte di Luserna e di Pinerolo, si è tenuta una riunione con scopo la discussione di alcune tematiche condivise e la presentazione della neo eletta RSU di Pinerolo.

All’ordine del giorno i seguenti punti:

  1. Inquadramento e livelli
  2. Mappatura e valutazione del rischio
  3. Problemi organizzativi Partner Production Luserna (PPL).
  4. Comunicazione
  5. Spostamento reparto finitura BUK7
  6. Lettere di contestazione
  7. Gestione fondo di solidarietà

1. Livelli
A seguito della richiesta di molti lavoratori di un chiarimento sulla classificazione in livelli e da specifiche situazioni di mansioni sottoinquadrate, la RSU si è fatta carico di eseguire una ricerca sull’attuale classificazione media dei lavoratori dello stabilimento di Luserna.
La raccolta dati si è attestata all’incirca sull’80% dei lavoratori in forza.
L’attuale situazione e le proposte dell’RSU verranno illustrate ai lavoratori con un’assemblea che si terrà indicativamente il 17-04.

2. Mappatura e valutazione del rischio.
L’RSU di Luserna ha avviato un ragionamento sulla mappatura e valutazione del rischio per ogni reparto presente in Azienda. Si sono già tenute le assemblee per il reparto finitura BUK7 e per l’Isola 60 PPL. La partecipazione è stata buona e interessata. L’idea è di ricostruire tramite singoli “gruppi di valutazione” un quadro specifico sulle condizioni di lavoro, salute e sicurezza per ogni reparto. Si è deciso di proseguire con le assemblee in modo da “coprire” tutti i reparti entro la prima settimana di maggio.

3. Problemi organizzativi PPL
Dai dati fornitici dall’Uff. Personale nel mese di febbraio, al fine di calcolare il premio di risultato del 2007, è risultato che nella PPL di Luserna la percentuale di pezzi buoni per ore lavorate è scesa nel 2007 rispetto al 2006 del 6,2%. Chiederemo una verifica e un chiarimento al capo del personale.

4. Comunicazione
La RSU intende intraprendere un allargamento degli spazi comunicativi all’interno e all’esterno degli stabilimenti. E’ stato creato un blog con l’intento di fornire una bacheca virtuale e un possibile spazio per dar voce ai lavoratori. Nei prossimi giorni verrà affisso nelle bacheche aziendali l’indirizzo di riferimento e le spiegazioni per accedervi ed utilizzarlo.
La RSU pensa inoltre che sia utile rendicontare ai lavoratori le giornate e le ore di permesso da essa utilizzate, in modo che ci sia più trasparenza sul lavoro dei delegati. Verranno appesi in bacheca gli ordini del giorno delle RSU e degli incontri con l’azienda con i nomi dei delegati partecipanti.

5. Spostamento reparto finitura BUK7
Si attende comunicazione dell’Uff. Personale su date e nominativi dello spostamento di circa 10 macchine e personale del reparto finitura BUK7 nel magazzino di Maccagno.

6. Lettere di contestazione
Negli ultimi tempi, e con modalità diverse, si è verificato un infittirsi di lettere di contestazione nello stabilimento di Pinerolo e presso la BUK7 di Luserna.
Per quanto riguarda Pinerolo, dove vige l’addebito dei respinti, La RSU è concorde nell’affermare che la coesistenza dell’addebito e della lettera di contestazione è da considerarsi come una “doppia punizione”. A seguito della mobilitazione dei lavoratori dello stabilimento di Pinerolo con due ore di sciopero nella settimana dal 31-03 al 06-04, la RSU chiederà un chiarimento all’Azienda nel prossimo incontro con il capo del personale, sottolineando la sua posizione di totale contrarietà a questo tipo di pratica.
Per la BUK7 di Luserna, pur non essendoci l’addebito dei respinti, la quantità di richiami verbali e scritti è aumentata negli ultimi tempi in maniera allarmante. La RSU chiederà un chiarimento anche su questo.

8. Gestione Fondo di solidarietà
Ci si è resi conto che pochi lavoratori fruiscono del servizio reso dal Fondo di solidarietà. La RSU propone un recupero dell’atto di fondazione e possibili aumenti delle casistiche e dei rimborsi elargiti.