domenica 24 gennaio 2010
Vietato spiare il dipendente fannullone
martedì 19 gennaio 2010
DOSSIER: " VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO, PROBLEMATICHE E CRITICITA'"
giovedì 14 gennaio 2010
Stretta sulla sicurezza: tutelati dall'INAIL anche gli sforzi 'non eccezionali'
EUROPA,I MINISTRI AMBIENTE CHIEDONO MONITORAGGI ESPOSIZIONE AI "COCKTAIL CHIMICI"
Il CONSIGLIO DELL'AMBIENTE CHIEDE CHE LE POLITICHE EUROPEE PRENDANO IN CONSIDERAZIONE L'ESPOSIZIONE AI COCKTAIL CHIMICI L'espozione a molteplici prodotti chimici deve essere presa in conto dalle politiche comunitarie, secondo il Consiglio dell'Ambiente nelle conclusioni del 22 dicembre. Ad oggi, la legislazione europea si fonda sulla valutazione prodotto per prodotto, ricorda il Consiglio e non prende in considerazione se non in modo insufficiente gli effetti della combinazione dei prodotti. Nel 2010, la Commissione deve elaborare un rapporto sulla messa in opera della strategia europea riguardante i perturbatori endocrini. Riuniti a Brussels, i 27 ministri dell'ambiente hanno invitato la Commissione ad emettere delle raccomandazioni sul modo con il quale prendere in maggiore considerazione l'esposizione a molteplici perturbatori. Un rapporto dovrà poi essere consegnato al Consiglio, all'inizio del 2012, sul modo nel quale l'esposizione a molteplici prodotti chimici provenienti da diverse sorgenti è preso in considerazione dalla legislazione europea, e sui miglioramenti ch potrebbero essere apportati.
Susanna Camusso segretaria confederale e responsabile delle politiche contrattuali della Cgil _sui rinnovi contrattuali
Intervista
Quali contratti
lunedì 11 gennaio 2010
Di giorno impiegato di notte drag queen L'azienda lo licenzia
L’avvocato Sigmar Frattarelli, che è pronto a chiedere anche un risarcimento danni per «l’umiliazione e la discriminazione», parla di «un licenziamento ricondotto proprio all’orientamento sessuale del lavoratore come se questo e la semplice esibizione canora in discoteca con vestiti femminili fossero qualcosa di disdicevole a livello etico, morale e professionale».continua su fonte>>>>>http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/di-giorno-impiegato-di-notte-drag-queen-lazienda-lo-licenzia/1825221
venerdì 8 gennaio 2010
Il giudice 'reintegra' un'operaia ma l'azienda la distacca in India
di Rosaria Amato
Dipendente suicida per troppo stress: condannata la Renault
7 gennaio 2010. Il tribunale di sicurezza sociale di Nanterre accusa l'azienda di "negligenza ingiustificabile". La vedova della vittima: "Un segnale per le imprese che sacrificano ogni cosa sull'altare del profitto"
PARIGI - Si tratta di una sentenza che potrebbe fare scuola. La casa automobilistica Renault è stata condannata dal tribunale di sicurezza sociale di Nanterre per il suicidio di un suo ingegnere, ucciso a causa dello stress provocato dall'imposizione di orari di lavoro troppo duri. "Spero che sia un segnale forte per tutte quelle imprese che sacrificano ogni cosa sull'altare del profitto", ha commentato la moglie della vittima. Non si tratterebbe, inoltre, dell'unico caso del genere verificatosi in Francia. Sempre alla Renaul, infatti, altri tre dipendenti del reparto progettazione si sarebbero uccisi per lo stesspo motivo e, secondo i sindacati, sono tante le grandi imprese - da Citroen a France Telecom - che, a causa dei sistemi manageriali aggressivi o dei trattamenti degradanti adottati, avrebbero indirettamente spinto a questa scelta numerosi elementi del proprio personale. Per tutti loro ora potrebbero spalancarsi le porte del tribunale.
L'ingegnere della Renault - 39 anni, con moglie e figlio minorenne - il 20 ottobre 2006 si gettò dal quinto piano del Centro tecnologico di Guyancourt, alle porte di Parigi. "Per raggiungere gli obiettivi che gli avevano fissato, mio marito lavorava tutte le sere, tutte le notti, tutti i weekend", afferma la moglie. "Negli ultimi mesi dormiva solo due ore per notte e mi diceva continuamente che comunque non sarebbe mai riuscito a farcela". Anche i suoi colleghi non nascondevano la propria preoccupazione, per un amico che vedevano "inquieto e ansioso, ed anche dimagrito". Campanelli dl'allarme che, tuttavia, rimasero inascoltati, dal momento che - come si legge nella sentenza - i superiori "non avvertirono il medico del lavoro".
Nel 2007 già la Cassa primaria di assistenza sanitaria dell'Hauts-de-Seine aveva riconosciuto il suicidio come "incidente sul lavoro". Ora la sentenza del tribunale di sicurezza sociale (Tass) di Nanterre è inequivocabile: "la Renault avrebbe dovuto essere consapevole del pericolo al quale il dipendente era esposto", hanno scritto i giudici, fissando la massima indennità per la vedova e il figlio. " Si tratta di una negligenza ingiustificabile".
Renault adesso ha un mese di tempo per presentare ricorso: "Esamineremo in dettaglio il dossier", dicono i legali della casa automobilistica. Ma la serie preoccupante di suicidi ha già spinto l'azienda a riorganizzare radicalmente i propri centri ingegneristici, riducendo l'orario di lavoro e istruendo il personale su come individuare i colleghi in difficoltà. Lo stesso amministratore delegato Carlos Ghosn, durante un'assemblea generale, ha ammesso che tra i dipendenti di Guyancourt si registravano "tensioni oggettivamente molto forti" e che sarebbe necessario "identificare le situazioni nelle quali i collaboratori sono lasciati soli di fronte ai problemi".
fonte:www.inail.it
giovedì 7 gennaio 2010
Verso il Congresso Un quiz per confrontare i due documenti
Contratto chimici
NB: Queste valutazioni sono state portate anche al Direttivo nazionale della Cgil nell'intervento del coordinatore nazionale Nicola Nicolosi.
fonte : http://news.cgil.it/LavoroSocieta/NewsViewer.aspx?NewsID=626