lunedì 2 agosto 2010

Infortuni al lavoro


02/08/10 - L'ottimismo Inail non frena la sequenza d'incidenti gravi e mortali sul lavoro
La sequenza d'incidenti sul lavoro gravi, gravissimi e mortali continua. Per avere un quadro immediato, è sufficiente una rapida ricerca empirica con google.Abbiamo scelto la parola chiave "incidenti lavoro" e abbiamo selezionato news. In tal modo sono usciti questi tristi risultati di ricerca che abbiamo elencato sotto. Queste notizie tragiche di morti e feriti sul lavoro ormai appaiono solo nelle cronache locali dei quotidiani, divengono invisibili nelle cronache nazionali. Lo stillicidio continua e i più colpiti sono operai precari e sotto salariati che svolgono lavori di manutenzione in edilizia , movimentazione e trasporto materiali per lo più in appalto verosimilmente a condizioni di massimo ribasso. Abbiamo riportato queste notizie per dare un contributo alla ragionevolezza: occorre frenare il facile entusiasmo suscitato dai dati Inail che danno per 2009 gli incidenti sul lavoro in calo.

Purtroppo si registra ora una persistenza del fenomeno con una caratterizzazione molto particolare: dalla lettura delle cronache appare un profilo diverso dei soggetti a maggiore rischio di farsi male o di fare male ad altri. Vi è uno spostamento del rischio dalla struttura organizzata dell'impresa grande o media verso la microimpresa che offre servizi di manutenzione in edilizia, nella riparazione d'impianti, nel trasporto di merci, ecc. Le dinamiche degli incidenti sono inscritte in gran parte nel catalogo degli incidenti prevenibili.La povertà delle pratiche gestionali dei rischi da parte delle microimprese, il turn over troppo rapido del personale che in tal modo non matura mai un'accumulazione compiuta delle competenze operative anche per quanto riguarda l'autotutela rispetto ai rischi,queste, verosimilmente, sono le cause determinanti questo stillicidio nell'area dei lavori più frantumati e delle imprese più sguarnite di capacità di gestire i rischi. Per le ragioni sopra descritte sarebbe auspicabile e ragionevole che Inail e Ministero del Lavoro e il composito coro consenziente sfumassero molto l'enfasi retorica sulla positività dei dati infortunistici del 2009 e ponessero maggiore attenzione a questa dolorosa quotidianità. Il faraonico PROGETTO POLO SICUREZZA posto in capo ad Inail, pure sostenuto dai marenghi d'oro lesinati nei risarcimenti ai lavoratori infortunati, nasce coi piedi d'argilla se non riesce a sviluppare una strategia che abbia come perno il superamento dei limiti strutturali di un'ampia area di lavoro precario con diritti dimezzati, senza una formazione adeguata per salvare la pelle nel lavoro. Gino Rubini, editor www.diario-prevenzione.it