lunedì 14 dicembre 2009

CGIL presenta proposte per un fisco giusto, taglio strutturale tasse per lavoratori e pensionati


Parte campagna di comunicazione sulla lotta all'evasione e per l'equità fiscale. Necessaria riforma strutturale IRPEF: aumento delle detrazioni per 500 euro da erogare entro marzo e poi per 100 euro nei prossimi 3 anni

4/12/2009
Ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente e sui pensionati complessivamente per circa 20 miliardi nei prossimi tre anni e farlo subito: con un aumento delle detrazioni per 500 euro da erogare entro marzo e poi strutturalmente con 100 euro di detrazione per i prossimi 3 anni. E’ questa la richiesta al centro delle proposte presentate oggi dalla CGIL per un fisco giusto. La confederazione - che oggi in una conferenza stampa tenuta dal Segretario Generale, Guglielmo Epifani, e dal Segretario Confederale, Agostino Megale, ha lanciato anche la campagna di comunicazione sulla lotta all’evasione e per l’equità fiscale - propone una strutturale riforma fiscale che sposti di fatto la pressione sulle transazioni e sulle rendite finanziarie, e sulle grandi ricchezze, oltre a recuperare l'evasione fiscale, che, secondo il sindacato, vale 110 miliardi.

“Il prelievo fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni - ha detto Epifani - è il più alto d'Europa. Non è giusto, c’è bisogno di mettere mano a questa iniquità per una questione di giustizia sociale. Bisogna farlo seriamente e bisogna farlo adesso”. Sul come farlo è stato il segretario confederale, Agostino Megale, a spiegarlo. Secondo la CGIL, infatti, è possibile attuare una riforma dell'IRPEF che in tre anni, dal 2010 al 2012, consenta la riduzione delle tasse a lavoratori dipendenti e pensionati per circa 20 miliardi di euro. Tre, in sintesi, le direttrici sulle quali lavorare: recupero dell’evasione fiscale, imposte sulle grandi ricchezze, un’aliquota sulle rendite finanziarie al 20%.

In questo modo, ha sostenuto il leader della CGIL, si libererebbero 19,8 miliardi “per ridurre le tasse a lavoratori dipendenti e pensionati, spostando il prelievo su altre fonti”. Secondo Epifani “non bisogna aspettare tempi migliori” per fare questa operazione di equità. “Sono questi i tempi migliori - ha aggiunto - lo stanno facendo in tutti i paesi europei. I consumi languono e la misura che proponiamo sarebbe anticiclica. L'importante partire da subito per poi realizzare un piano ordinato per spostare il prelievo dal lavoro dipendente e dalle pensioni ad altre fonti”.

La proposta della CGIL è molto articolata. Si parte con la riforma dell'IRPEF dal 2010 per 19,8 miliardi in tre anni e comprende le detrazioni di imposta per il 2009 o 2010 per circa 9 miliardi. Le misure della confederazione di Corso d'Italia - che ha dimostrato dati alla mano la progressiva iniquità del fisco nei confronti dei lavoratori dipendenti e dei pensionati - prevedono anche la tassazione del 20% delle rendite e transazioni finanziarie internazionali, un'imposta sulle grandi ricchezze, misure per studenti e giovani lavoratori e credito d'imposta per ricerca, formazione e innovazione.

Il Governo può e deve fare qualcosa subito, a cominciare dalla legge Finanziaria in discussione. “Si poteva e si può fare ancora qualcosa in questa Finanziaria - ha detto Epifani - come detassare parte della tredicesima, riprendere il discorso della quattordicesima per i pensionati e aumentare le detrazioni. L'importante è partire rapidamente e poi avere un piano organico”. Le proposte saranno formalmente avanzate al governo, ma prima si penserà un percorso comune con CISL e UIL che su questo tema sembrano avere più o meno le stesse opinioni della CGIL. “Ci sono punti di contatto con le proposte di CISL e UIL - ha concluso Epifani - ci sono richieste comuni. Vedremo se si potrà fare un'azione di pressione di tutto il movimento sindacale”. Le proposte della CGIL, infine, ha annunciato il segretario confederale, Agostino Megale, saranno al centro delle settimane che la CGIL promuoverà a febbraio per “un fisco giusto” in tutte le regioni d’Italia: “La nostra - ha detto Megale - è un’iniziativa quasi ‘pedagogica’, di alto senso civico e istituzionale. Nel mezzo della discussione congressuale, la CGIL parlerà al paese intero proponendo una grande alleanza di ordine culturale per denunciare l’iniquità del fisco”.
FONTE/www.cgil.it