mercoledì 30 aprile 2008

PRIMO MAGGIO


Il 1° maggio 1886 i più grossi centri industriali degli USA furono teatro dell'inizio di uno sciopero generale operaio. I proletari americani rivendicavano una giornata lavorativa di 8 ore ed il miglioramento delle condizioni di lavoro. A Chicago lo sciopero assunse dimensioni particolarmente massicce. Per disperdere gli scioperanti, le autorità ricorsero ad una manovra provocatoria: il 4 maggio, durante un comizio di massa, in piazza Haymarket, improvvisamente, esplose una bomba. Era questo il segnale che aspettavano i poliziotti di Chicago ed i militari della locale guarnigione, i quali erano stati precedentemente concentrati nelle immediate vicinanze. Contro gli scioperanti fu aperto il fuoco. Iniziò così una rappresaglia di massa contro gli operai e, in primo luogo, contro i loro dirigenti; e questo non solo a Chicago, il centro principale del movimento, ma in tutto il paese. Vennero arrestati centinaia di operai ed otto di loro, le avanguardie del proletariato di Chicago, vennero processati. La borghesia non badò a spese per fomentare, con l'aiuto di un'assordante campagna antioperaia, torrenti di menzogne che sommersero letteralmente gli americani medi, attraverso le pagine degli organi di stampa ufficiali, una campagna per destare una rudimentale coscienza di massa ed incanalarla nell'alveo ad essa più propizio: quello dell'odio verso la classe operaia e le sue organizzazioni. In tali condizioni, senza nessun riguardo per la legge e tutte le norme democratiche instaurate nel paese ancora all'epoca della guerra di liberazione del popolo americano, la "giustizia" di Chicago, per quanto sprovvista della benché minima prova della complicità degli imputati nell'esplosione della bomba di piazza Haymarket, emise un verdetto atroce e vergognoso per qualsiasi paese democratico. Sette degli imputati: Albert Parsons, August Spies, Samuel Fielden, Michael Schwab, Adolf Fischer, George Engel e Louis Lingg vennero condannati a morte; l'ottavo, l'imputato Oscar Neebe, a 15 anni di carcere. E tutto ciò malgrado fosse stato provato in modo inconfutabile che quando la bomba era esplosa, erano presenti al comizio solo due dei suddetti imputati. Questa vergognosa azione venne perpetrata con un solo scopo: impedire la crescita della protesta operaia e intimidire per molto tempo a venire quegli operai che ancora non si erano levati alla lotta. Nonostante le numerose proteste da parte delle varie organizzazioni operaie degli USA, dell'Europa e dell'opinione pubblica progressista americana e nonostante la domanda di abrogazione dell'iniqua condanna passata dal tribunale, l'unico risultato che si riuscì a conseguire fu la commutazione della pena di morte a cui erano stati condannati Fielden e Schwab in detenzione a vita. Lingg perì durante la permanenza in carcere. Parsons, Spies, Engel e Fischer vennero giustiziati l'11 novembre 1897. In un articolo pubblicato sul "New York Herald Tribune", lo scrittore umanista W. D. Howells (1837-1920), uno dei più noti esponenti della cultura americana, scrisse con indignazione e dolore: "La libera repubblica ha ucciso cinque uomini per le loro convinzioni". Howells non poté non sottolineare che questa uccisione aveva recato "un danno grandissimo al prestigio della nazione". La provocatoria rappresaglia organizzata dalle autorità contro gli operai di Chicago fu chiamata dai contemporanei "Haymarket affair"; gli imputati stessi sono passati alla storia come "martiri di Chicago" (o di Haymarket)... Gli avvenimenti verificatisi negli USA in quel mese di maggio del 1886 provocarono ripercussioni enormi in tutto il mondo, e al 1° congresso della IIa Internazionale, nel luglio del 1889, venne adottata una decisione storica: "Si indice una grande manifestazione internazionale, da tenersi ad una data stabilita oggi, una volta per sempre, perché simultaneamente, in tutti i paesi e in tutte le città, in questo giorno stabilito i lavoratori presentino alle autorità le loro rivendicazioni: la limitazione, per legge, della giornata lavorativa ad otto ore, nonché l'adempimento di tutte le altre deliberazioni del congresso internazionale ..."