mercoledì 8 dicembre 2010

LETTERA AI LAVORATORI

Per prepararsi al meglio alla battaglia ed essere all’altezza dello scontro bisogna saper leggere bene i processi storici ed economici del contesto, se non si fa analisi si corre il rischio di perdere male e con gravi conseguenze, una corretta lettura delle intelligenze della nostra naturale controparte (i padroni), consentono a noi tutti di contrastare l’azione avversa con più efficacia .

I due anni di crisi appena passati sono serviti per fare selezione della aziende sui mercati, quelle che non hanno retto, (e sono molte), hanno liberato spazi per quelle che ancora esistono, ma la forte contrazione delle quote di mercato non permette una giusta distribuzione dei fatturati mondiali, quindi la competizione per accaparrarsi tali quote è diventata una lotta senza esclusione di colpi , per loro è importante farlo oggi con il giusto anticipo per essere affermati sul mercato quando l’attuale crisi sarà passata e i nuovi prodotti avranno preso piede sul mercato (mi riferisco nel caso dell’auto motive del propulsore a energia pulita qualunque esso sia).

L’assenza di regole condivise in Europa e nel Mondo ci consegnano un quadro di insiemi in cui le ricette adottate sono diverse a seconda del Paese in cui operano le Aziende,( ad esempio in Germania il Governo ha una politica per lo sviluppo industriale , le Aziende ed i lavoratori sono stati messi in condizione d poter affrontare tali sfide senza la necessità di acutizzare lo scontro tra capitale e lavoro), in Italia non esiste una politica industriale, durante la precedente fase di crisi il ministero addetto a coniarle è stato vacante, quindi per le fabbriche italiane la competizione è tutta centrata nella scontro tra capitale e lavoro, la lotta che sta caratterizzando questo periodo storico con a capo la FIAT è la conferma di quanto detto sopra, la logica del ricatto come strumento per imporre un arretramento nella scala sociale della classe operaia.

In quest’ambito va inquadrata la vertenza CORCOS sulla cancellazione della quattordicesima, lo sciopero appena fatto non è che l’inizio della nostra resistenza all’attacco che viene portato ai lavoratori sul costo del lavoro,credo che la lotta sarà aspra e senza precedenti, ad oggi l’Azienda ha solo in parte detto il reale stato delle cose, cercando di restringere il campo a una strategia locale e non del Gruppo, il suo reale obbiettivo è quello di innescare anche in CORCOS la supremazia del ricatto per tagliare oggi qua, domani la, all’occorrenza di sua maestà il Mercato .

Per questi motivi dovremo continuare la lotta mantenendo la lucidità, le nostre parole d’ordine sono state già proclamate:

No alla cancellazione della quattordicesima

No alla competizione selvaggia sulla pelle dei lavoratori

No alla ciotola di riso come salario

Si all’innovazione e alla progettazione

Si alla professionalità dei lavoratori CORCOS alla qualità dei nostri prodotti

Si a un salario giusto ed adeguato

Si al rispetto della dignità dei lavoratori

Si alla sicurezza sul posto del lavoro

Si alla nostra piattaforma per il rinnovo dell’integrativo aziendale

Con affetto Alfonso Provenzano