venerdì 24 dicembre 2010

BUON NATALE

giovedì 16 dicembre 2010

VINYLS MARGHERA - Operai e sindacalisti sulla fiaccola a 150 metri. Scesi in serata a fronte della riapertura delle trattative



Dopo il nulla di fatto dell'incontro a Roma con il ministro dello Sviluppo economico, le tute blu della Vinyls sono in rivolta contro "l'immobilismo del governo' sui destini dell'azienda. "Si è scoperto il bluff, i lavoratori sono esasperati" hanno detto prima di raggiungere la cima di una delle torri del Petrolchimico di Marghera, a Venezia, per protestare contro "l'immobilismo del governo' sui destini dell'azienda.

La protesta è scoppiata dopo il nulla di fatto registrato ieri (24 novembre) a Roma nel corso dell'incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Il tavolo con i commissari straordinari, infatti, non aveva portato alcuna decisione sulle offerte giunte per i tre siti italiani della società. In serata i lavoratori hanno abbandinato la fiaccola dopo che il Ministero ha garantito la riapertura del tavolo tra le parti sociali e la cordata russo-svizzera che aveva avanzato l'interessamento di acquisto. Secondo la Cgil di Venezia questo non basta. Il segretario generale Roberto Montagner ha ribadito che il Ministro Paolo Romani deve venire a Venezia per illustrare quali sono le politiche industriali che il governo intende mettere in campo per affrontare complessivamente la crisi di tutto il territorio (nella foto a 150 metri da terra Maurizio Don, Uil; Sebastiano Bonzio e Pierangelo Pettenò, Federazione della Sinistra; Sandro Simionato, Vicesindaco di Venezia; Roberto Montagner, segretario generale Cgil Venezia)Gli altri due stabilimenti si trovano a Ravenna e Porto Torres, dove è partita la protesta dell'Isola dei cassintegrati all'Asinara. I lavoratori - che si trovano a 150 metri da terra - hanno srotolato alcuni striscioni e messo in mostra le loro bandiere. "Dopo il fallimento del tavolo di ieri e l'inconsistenza del comunicato diffuso dal ministero l'esasperazione dei lavoratori ha assunto toni diversi dalla pacatezza registrata nelle scorse settimane" ha detto il segretario generale della Camera del Lavoro della Cgil di Venezia, Roberto Montagner. "Alla fine - osserva - si è scoperto il bluff. Il Ministro Romani venga qui a confermare che la chimica è strategica per l'Italia e a dire ai lavoratori quali politiche intende adottare per dare concretezza a questa sua affermazione". Sul posto sono arrivati anche i rappresentanti delle autorità locali. Il vicesindaco di Venezia, Sandro Simionato, si dice fortemente preoccupato e chiede che ci sia un'assunzione di responsabilità da parte di tutti. Posizione che trova d'accordo Paolino D'Anna, assessore provinciale al Lavoro. "Porto Marghera sta scoppiando: serve una soluzione nel più breve tempo possibile".

continua su fonte:

http://www.venezia.cgil.it/index.php/filctem/110-25-novembre

mercoledì 15 dicembre 2010

Nota sulla Circolare INPS 155/2010 riguardante il “Collegato lavoro”

15/12/2010 | Disabilità
Il 9 novembre 2010 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge 183/2010 (il cosiddetto “Collegato lavoro”) che contiene, tra le altre, nuove disposizioni sui permessi lavorativi a favore dei dipendenti che assistono familiari con handicap grave. L’articolo 24 modifica la legge 104/1992. L’INPS ha diramato le proprie disposizioni con una la circolare n. 155 del 3 dicembre 2010. Nello specifico, possiamo notare alcune novità rilevanti. La Circolare ricorda che ora hanno diritto ai permessi lavorativi i parenti e gli affini entro il secondo grado (figli, nonni, suoceri, cognati ecc.) oltre al coniuge.

Solo in particolari condizioni le agevolazioni possono essere estese ai parenti e affini di terzo grado delle persone con disabilità da assistere. Queste “eccezioni” sono fissate dall’articolo 24 della citata legge 183: i genitori o il coniuge della persona in situazione di disabilità grave che abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure che siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. L’espressione “mancanti” deve essere intesa “non solo come situazione di assenza naturale e giuridica (celibato o stato di figlio naturale non riconosciuto), ma deve ricomprendere anche ogni altra condizione ad essa giuridicamente assimilabile, continuativa e debitamente certificata dall’autorità giudiziaria o da altra pubblica autorità, quale: divorzio, separazione legale o abbandono, risultanti da documentazione dell’autorità giudiziaria o di altra pubblica autorità”.

A parere dell’INPS, la possibilità di estendere dal secondo al terzo grado di parentela/affinità la concessione dei permessi si verifica anche nel caso in cui anche uno solo dei soggetti menzionati (coniuge, genitore) si trovi nelle situazioni di assenza, decesso, patologie invalidanti. Motiva tale interpretazione con l’analisi letterale della norma laddove viene utilizzata la congiunzione disgiuntiva (“qualora i genitori o il coniuge”). Quindi, ad esempio, se in una famiglia uno solo dei due genitori affetto da una patologia invalidante, mentre l’altro non lo è e non ha più di 65 anni, un parente o un affine di terzo grado può comunque godere dei permessi.

L’INPS entra anche nel merito della definizione di “patologie invalidanti”. A tal proposito, il Legislatore è stato molto generico e quindi INPS si è rivolto al Ministero della salute il cui parere è stato che le patologie da prendere a riferimento sono quelle indicate dall’articolo 2, comma 1, lettera d), numeri 1, 2 e 3 del Decreto Interministeriale n. 278 del 21 luglio 2000. L’INPS rammenta che la Legge 183/2010 ha eliminato all’articolo 33, comma 3, della Legge 104/92 le parole “successivamente al compimento del terzo anno di età del disabile”. Conseguentemente è stata introdotta anche per i parenti e gli affini del minore di tre anni in situazione di disabilità grave la possibilità di godere dei tre giorni di permesso mensili.

La Legge 183/2010 ha sottolineato come non possano essere concessi i permessi mensili (Legge 104/1992), a più di un lavoratore dipendente per l’assistenza alla stessa persona con disabilità grave. L’INPS ha interpretato tale indicazione come un divieto all’alternatività fra più beneficiari, a meno che essi non siano i genitori di figli con grave disabilità. Inoltre, genitori di minori di tre anni di fruire anche i tre giorni di permesso, in alternativa alle altre due forme di agevolazione già previste e cioè il prolungamento del congedo parentale (legge 8 marzo 2000, n. 53) e le due ore di permesso giornaliero, specificando che: “la fruizione dei benefici dei tre giorni di permesso mensili, del prolungamento del congedo parentale e delle ore di riposo deve intendersi alternativa e non cumulativa nell’arco del mese”.

Successivamente l’INPS sottolinea che uno dei requisiti essenziali per la concessione dei permessi lavorativi è l’assenza di ricovero a tempo pieno della persona con grave disabilità. Secondo INPS per ricovero a tempo pieno si intende quello, per le intere ventiquattro ore, presso “strutture ospedaliere o simili, pubbliche o private, che assicurano assistenza sanitaria continuativa”. L’INPS però ribadisce tre eccezioni. I permessi, anche in caso di ricovero, possono essere concessi in tre casi:
  • interruzione del ricovero a tempo pieno per necessità del disabile in situazione di gravità di recarsi al di fuori della struttura che lo ospita per effettuare visite e terapie appositamente certificate;
  • ricovero a tempo pieno di un disabile in situazione di gravità in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine;
  • ricovero a tempo pieno di un minore con disabilità in situazione di gravità per il quale risulti documentato dai sanitari della struttura ospedaliera il bisogno di assistenza da parte di un genitore o di un familiare, ipotesi già prevista per i bambini fino a tre anni di età (circolare n. 90 del 23 maggio 2007, p. 7).
I requisiti della continuità e dell’esclusività, quali presupposti necessari ai fini del godimento dei permessi in argomento da parte dei beneficiari, sono stati abrogati. “Pertanto – conferma l’INPS - oltre al requisito della convivenza, già eliminato dall’art. 20 della suddetta legge 53/2000, anche la “continuità” e l’ “esclusività” dell’assistenza, non sono più elementi essenziali ai fini del godimento dei permessi di cui all’art. 33 della legge 104/92".

La normativa concernente l’ulteriore beneficio relativo all’avvicinamento alla sede di servizio (comma 5 dell’art. 33 della legge 104/92) è stata altresì novellata. Con la modifica è stato previsto che il lavoratore ha diritto a scegliere ove possibile la sede di lavoro più vicina non più al domicilio del lavoratore che presta assistenza, ma al domicilio della persona da assistere.

Infine, Il nuovo comma 7-bis dell’articolo 33, legge 104/92, prevede espressamente la decadenza, per il lavoratore, dal diritto a beneficiare dei tre giorni di permesso, “qualora il datore di lavoro o l'INPS accerti l'insussistenza o il venir meno delle condizioni richieste per la legittima fruizione dei medesimi diritti”, quindi, l’INPS provvederà alla verifica a campione delle situazioni dichiarate dai lavoratori richiedenti i permessi.

Per quanto riguarda i dipendenti della Pubblica amministrazione, il Ministero competente ha emanato una propria circolare, la n° 13/2010, che, seguendo quella dell’INPS, riprende le modifiche della legge 183/2010.

fonte: http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=15255

martedì 14 dicembre 2010

Thyssen, chiesti 16 anni per l’ad

Al processo Thyssenkrupp, il pm Raffaele Guariniello ha chiesto la condanna a 16 anni e mezzo di reclusione per l’amministratore delegato Herald Espenhahn, accusato - per la prima volta in un caso di incidente sul lavoro - di omicidio volontario con dolo eventuale. Allo stesso modo l’accusa ha chiesto la condanna a 13 anni e 6 mesi per i quattro dirigenti (Marco Pucci, Gerald Priegnitz, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri), e a 9 anni per un quinto, Daniele Moroni, che rispondevano di omicidio colposo. Per la società, il magistrato ha proposto una sanzione pecuniaria di un milione e mezzo di euro, l’esclusione da agevolazioni e sussidi nonché la revoca di quelli in corso e il divieto di pubblicizzare i propri prodotti per un anno.
Una richiesta da conisderare storica, ma che comunque sembra troppo poco per le famiglie delle vittime dell’incendio. "La pena chiesta è troppo bassa. Spero che i giudici l’aumentino. Gli imputati devono pagare per sette vite", ha detto Grazia Rodinò, la mamma di Rosario, uno dei sette operai morti nel rogo dell’acciaieria.


fonte:http://www.essenzialeonline.it/cronaca/Thyssen-chiesti-16-anni-per-l-ad_20701.html

venerdì 10 dicembre 2010

INTERV.SUSANNA CAMUSSO su FIAT e MARCHIONNE

NUBI TEMPORALESCHE SULLA SICUREZZA DEL LAVORO


SICUREZZA LAVORO: SACCONI, TESTO UNICO ATTUATO; ORA PROCURA. [COMMENTO AD UNA PROPOSTA ..ALLETTANTE E PERICOLOSA ] "Puo' essere utile aprire una riflessione circa l'opportunita' di una procura nazionale 'esperta' e dedicata per la salute e sicurezza nel lavoro, data la complessita' della materia e la utilita' di far convergere in un punto dello stesso sistema giudiziario tutte le conoscenze utili a giudicare i comportamenti patologici". Lo sottolinea in una nota il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, in occasione del terzo anniversario del rogo allo stabilimento torinese della Thyssenkrupp. "A tre anni dalla tragedia della Thyssen - osserva Sacconi - mentre giustizia deve essere fatta, possiamo constatare che la reazione delle istituzioni e delle forze sociali e' stata operosa per migliorare l'impianto normativo e diffondere buone pratiche di collaborazione bilaterale". Secondo il ministro, "il Testo unico e' stato largamente attuato e gli ultimi atti sono destinati a perfezionarsi nei primi mesi del prossimo anno". fonte AGINEWS

Commento: Sacconi ora propone la procura nazionale "esperta" dedicata ai procedimenti giudiziari in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Il ministro riprende una proposta già fatta con altri intenti dallo stesso procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello circa tre anni fa ( vedi intervista su puntosicuro.it del 25 gennaio 2008 ).

E' proprio necessario istituire un pool nazionale di magistrati esperti nei reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro ? A nostro parere nelle maggiori città del paese vi sono le competenze sia dei magistrati sia dei consulenti delle parti per processare i reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

A fianco degli ipotetici vantaggi derivanti dalla concentrazione di competenze a livello nazionale vanno posti in evidenza gli effetti collaterali indesiderati che possono derivare da questa proposta.

E' opportuno riflettere sul fatto che la "concentrazione" a livello nazionale in una procura specialistica, una specie di corpo separato, potrebbe alimentare processi di delega e di disimpegno delle procure territoriali ad investire in uomini e mezzi in modo decentrato, sul territorio, in presa diretta con i luoghi di lavoro dove si consumano questi reati.

La cattiva gestione della sicurezza, in ogni caso è quasi sempre collegata ad altre "patologie" del sistema industriale: le filiere di appalti e subappalti ove spesso regna l'illegalità si possono combattere con azioni integrate che collegano la insicurezza del lavoro alla irregolarità di rapporti di lavoro e alla illegalità e alla criminalitò organizzata.

Non si risolve, a nostro parere, il problema della efficienza nella repressione dei reati in materia di sicurezza sul lavoro con la turbo specializzazione se non vi è una capillare azione di contrasto alle irregolarità del lavoro che può avvenire solo se le procure, anche quelle più piccole, non vengono dotate di risorse adeguate.

Inoltre la proposta viene rilanciata da un pessimo ministro che sta facendo di tutto per indebolire i lavoratori con la demolizione più complessiva del diritto del lavoro e delle agibilità concrete dei lavoratori di potere intervenire sulle condizioni di lavoro permigliorare la gestione della sicurezza. La proposta del 2008 avanzata dal Dott. Guariniello avveniva peraltro in un contesto politico assai diverso. La proposta rilanciata dal ministro Sacconi assume tutto un altro significato.

Questa proposta, esternata a freddo, pare rappresentare il completamento del disegno del governo: la centralizzazione a livello del ministero del lavoro di tutte le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, Polo prevenzione e sicurezza in capo ad Inail, passaggio al Ministero di tutte le competenze in materia di vigilanza ed ispezione e infine il pool centrale, un terzo livello che servirebbe ad omogeneizzare le azioni delle sedi giudiziarie periferiche.

L'avvio della discussione di questa proposta sarebbe bene rinviarla ad una fase di maggiore stabilità politica. Questo ministro, con i danni palesi che sta producendo al mondo del lavoro con l'aggressione ai diritti dei lavoratori ( vedi norme sull'arbitrato e le proposte di delega per cancellare lo statuto dei lavoratori e altro ancora) appare poco credibile come paladino della razionalizzazione delle iniziative di contrasto dei reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro.editor
fonte:
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2286&Itemid=2

giovedì 9 dicembre 2010

INCA I DIRITTI CHE NON SAI



25/11/10 Indennità di malattia
11/11/10 Causa di servizio
28/10/10 L’indennità di disoccupazione
14/10/10 Prestazioni assistenziali
30/09/10 Malattie professionali
16/09/10 Contribuzione in Casse diverse
02/09/10 Mamma e papà lavorano
19/08/10 Permessi mensili (Legge 104/92)
05/08/10 Assenze per malattie
22/07/10 Le pensioni nella finanziaria 2
08/07/10 Le pensioni nella finanziaria
17/06/10 Ammortizzatori sociali
03/06/10 Malattie e permessi orari
20/05/10 Certificati online
06/05/10 Mamma e papà al lavoro
22/04/10 Infortuni e malattie professionali
08/04/10 Pensioni di anzianità
25/03/10 Contribuzioni in Casse diverse
11/03/10 Sorveglianza sanitaria e malattie da lavoro
11/02/10 Infortuni e malattie professionali
28/01/10 Invalidità civile ed handicap
14/01/10 Certificazione invalidità civile
31/12/09 Pensioni e prestazioni assistenziali
17/12/09 Mamme e papà al lavoro
03/12/09 Sindrome da Talidomide.
19/11/09 Infortuni sul lavoro
05/11/09 Pubblico impiego: età pensionabile donne.
22/10/09 Indennità di disoccupazione
08/10/09 Risarcimento civilistico del danno alla salute
24/09/09 Regolarizzazione di colf e badanti 2
17/09/09 Regolarizzazione di colf e badanti
03/09/09 Infortuni: i diritti dei lavoratori
20/08/09 Mamme e papà al lavoro
06/08/09 Voucher ed indennità di disoccupazione
23/07/09 Causa di servizio ed equo indennizzo
09/07/09 Infortuni sul lavoro
25/06/09 Il sistema delle “quote” per la pensione di anzianità
11/06/09 Assegno al nucleo familiare
28/05/09 Diritto di voto a domicilio per i disabili
14/05/09 Indennizzi per i danni da vaccinazioni
30/04/09 L’invalidità civile
16/04/09 Chi ha diritto all'indennità di disoccupazione?
02/04/09 Mamme e papà che lavorano
19/03/09 Pubblico impiego: quote ed esoneri
19/02/09 Contribuzione figurativa e assenze per infortuni sul lavoro
05/02/09 Bonus. Diritto si, diritto no…
19/01/09 Indennizzi per cittadini danneggiati da sangue infetto
07/01/09 Infortuni e indennizzi





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mercoledì 8 dicembre 2010

LETTERA AI LAVORATORI

Per prepararsi al meglio alla battaglia ed essere all’altezza dello scontro bisogna saper leggere bene i processi storici ed economici del contesto, se non si fa analisi si corre il rischio di perdere male e con gravi conseguenze, una corretta lettura delle intelligenze della nostra naturale controparte (i padroni), consentono a noi tutti di contrastare l’azione avversa con più efficacia .

I due anni di crisi appena passati sono serviti per fare selezione della aziende sui mercati, quelle che non hanno retto, (e sono molte), hanno liberato spazi per quelle che ancora esistono, ma la forte contrazione delle quote di mercato non permette una giusta distribuzione dei fatturati mondiali, quindi la competizione per accaparrarsi tali quote è diventata una lotta senza esclusione di colpi , per loro è importante farlo oggi con il giusto anticipo per essere affermati sul mercato quando l’attuale crisi sarà passata e i nuovi prodotti avranno preso piede sul mercato (mi riferisco nel caso dell’auto motive del propulsore a energia pulita qualunque esso sia).

L’assenza di regole condivise in Europa e nel Mondo ci consegnano un quadro di insiemi in cui le ricette adottate sono diverse a seconda del Paese in cui operano le Aziende,( ad esempio in Germania il Governo ha una politica per lo sviluppo industriale , le Aziende ed i lavoratori sono stati messi in condizione d poter affrontare tali sfide senza la necessità di acutizzare lo scontro tra capitale e lavoro), in Italia non esiste una politica industriale, durante la precedente fase di crisi il ministero addetto a coniarle è stato vacante, quindi per le fabbriche italiane la competizione è tutta centrata nella scontro tra capitale e lavoro, la lotta che sta caratterizzando questo periodo storico con a capo la FIAT è la conferma di quanto detto sopra, la logica del ricatto come strumento per imporre un arretramento nella scala sociale della classe operaia.

In quest’ambito va inquadrata la vertenza CORCOS sulla cancellazione della quattordicesima, lo sciopero appena fatto non è che l’inizio della nostra resistenza all’attacco che viene portato ai lavoratori sul costo del lavoro,credo che la lotta sarà aspra e senza precedenti, ad oggi l’Azienda ha solo in parte detto il reale stato delle cose, cercando di restringere il campo a una strategia locale e non del Gruppo, il suo reale obbiettivo è quello di innescare anche in CORCOS la supremazia del ricatto per tagliare oggi qua, domani la, all’occorrenza di sua maestà il Mercato .

Per questi motivi dovremo continuare la lotta mantenendo la lucidità, le nostre parole d’ordine sono state già proclamate:

No alla cancellazione della quattordicesima

No alla competizione selvaggia sulla pelle dei lavoratori

No alla ciotola di riso come salario

Si all’innovazione e alla progettazione

Si alla professionalità dei lavoratori CORCOS alla qualità dei nostri prodotti

Si a un salario giusto ed adeguato

Si al rispetto della dignità dei lavoratori

Si alla sicurezza sul posto del lavoro

Si alla nostra piattaforma per il rinnovo dell’integrativo aziendale

Con affetto Alfonso Provenzano

mercoledì 1 dicembre 2010

Annullato sciopero di domani

A seguito dell'incontro di oggi pomeriggio e del conseguente comunicato aziendale in cui si stabilisce che il provvedimento della sopprressione della 14sima non verrà applicato, l'RSU annulla lo sciopero inizialmente proposto per la giornata di domani.