martedì 14 ottobre 2008

SVEGLIAAAA !!!!!!!


Come potrete vedere leggendolo il documento contiene tutte le parti che erano state proposte da Confindustria riportate pari pari nell’intesa con CISL E UIL.

 

Si è dunque abbandonata la piattaforma rivendicativa unitaria che i lavoratori avevano approvato in assemblea, perdendo per strada gli elementi qualificanti di quella piattaforma come il principio di un vero recupero del potere salariale .

Infatti la base di calcolo non sarà più l’inflazione programmata, ma un nuovo indice individuato da terzi che terrà conto dei prezzi al consumo epurandoli dall’inflazione importata .

Ciò significa che, se le aziende aumenteranno i prezzi dei loro prodotti al consumo giustificandolo con il rincaro dell’energia o delle materie prime, i lavoratori pagheranno due volte: la prima per non aver avuto il riconoscimento di quelle quote di salario riferite all’inflazione importata, la seconda per acquistare i beni che le aziende mettono sul mercato con gli aggiustamenti di prezzo.

Ma se tutto ciò non bastasse in aggiunta hanno previsto che la base di calcolo sulla quale apportare gli aumenti salariali non sarà più quella prevista fino ad oggi ma sarà più bassa; per intendersi se oggi l’aumento in percentuale del salario previsto dalla contrattazione nazionale è fatto su un valore, ad esempio 10, domani la percentuale di aumento si applicherà su 8, capite che in termini di salario un aumento del 2,5% del salario partendo da 10 darà un certo risultato economico su 8 darà un salario più basso.

La durata del contratto sarà di tre anni e non è specificato come opererà il meccanismo di recupero automatico del delta tra quello che si era previsto come costo della vita e quello che in realtà si andrà a misurare a fine della vigenza contrattuale.

Si potrà presentare la piattaforma rivendicativa sei mesi prima della normale scadenza del contratto, ma per sette mesi non si potrà dichiarare sciopero a sostegno della trattativa, pena l’applicazione di sanzioni per i lavoratori in lotta .

Se dopo sei mesi la trattativa non va a concludersi, di fatto ci scippano il tavolo di trattativa e ne aprono uno a livello confederale tagliando fuori le categorie ed i lavoratori.

Anche la contrattazione di secondo livello durerà tre anni e la variabilità del premio questa volta è totale legandola a parametri di produttività, efficienza ,redditività.

Vengono inseriti i collegi di arbitrato per dirimere le controversie, ciò significa che le contestazioni disciplinari trasformate in provvedimenti disciplinari verranno gestite dal collegio che si esprimerà in modo da rendere nullo il procedimento di impugnazione legale (pensate ai licenziamenti)

La contrattazione territoriale si effettuerà per quelle aziende che non hanno la contrattazione di secondo livello, con le stesse modalità previste oggi (quindi niente).

Sempre a livello territoriale se le aziende in questione elargiscono soldi a livello individuale si deve ritenere che ci sia una contrattazione aziendale in quanto questa c’è anche se a livello individuale.

Tenendo però conto che le aziende in difficoltà economiche devono essere considerate con rispetto,

a questo proposito si potranno fare deroghe peggiorative al Contratto Nazionale proprio per venire in contro alle aziende in difficoltà (in questo caso si che si attua la contrattazione territoriale dove von c’è il sindacato ma per firmare le deroghe)

Vengono confermati i comitati bilaterali per la gestione di ammortizzatori sociali e collocamento .

ORA CISL E UIL SI INDIGNANO PER IL FATTO CHE NELLE AZIENDE UN MINUTO DOPO LA FIRMA DI QUESTA PORCHERIA I LAVORATORI SONO ENTRATI IN SCIOPERO

SE NON HANNO CAPITO COSA FIRMANO SPIEGHIAMOGLELO NOI.