lunedì 12 ottobre 2009

10 mila i morti sul lavoro in Italia ogni anno


Secondo l'INAS-CISL sarebbero 10 mila i morti sul lavoro in Italia ogni anno. "I dati ufficiali sono sottostimati perché non si considerano gli effetti delle malattie professionali".


"Sono 10 mila i morti sul lavoro ogni anno. I dati ufficiali sono sottostimati" perché non si considerano gli effetti delle malattie professionali "la vera emergenza". Questa la denuncia dell'Inas (Istituto nazionale assistenza sociale), il patronato della Cisl, che, in occasione del suo 60/mo anniversario ha anche presentato alla stampa una video-inchiesta sulla sicurezza sul lavoro, in gran parte dedicata alla pericolosità della silice, dichiarata "cancerogeno certo per l'uomo" dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Sempre secondo l'Inas, sono "oltre 300 mila i lavoratori a rischio cancro in molte produzioni, soprattutto nelle costruzioni, a causa di questo nuovo 'caso amianto'". Tornando a parlare in generale delle vittime sul lavoro, secondo il patronato della Cisl, "ai 1200 morti denunciati quest'anno dal rapporto Inail se ne aggiungono altri 8800 circa non evidenziati. Queste cifre sono difficilmente contestabili" e rappresentano "una stima anche abbastanza generosa", ha affermato il presidente dell'Inas-Cisl, Antonino Sorgi. Per questo, ha sottolineato l'importanza della prevenzione e dell'informazione come strumenti "per combattere gli effetti delle malattie professionali".

L'Inas-Cisl parla di "una vera e propria strage, peggio di una guerra, con 27 morti al giorno e 833 al mese" in conseguenza dell'attività lavorativa svolta. Il patronato della Cisl calcola le 10.000 vittime l'anno aggiungendo ai dati degli incidenti sul lavoro quelli delle malattie e, in particolare, dei tumori. Secondo i dati Istat, nel 2006 sono decedute in Italia 172.098 persone a seguito di un tumore. "Se noi applichiamo la percentuale prudenziale del 5% a quella cifra - ha spiegato l'Inas - troviamo che in quell'anno, nel nostro paese, sono morte per tumori di origine professionale ben 8.600 persone". Un numero che cresce negli anni e che non viene "riconosciuto", ha sostenuto il patronato della Cisl.

Sul tema e' intervenuta anche l'Anmil. Circa 2.500 incidenti sul posto di lavoro ogni giorno, e ogni giorno 3 persone perdono la vita e 27 rimangono ferite: è in queste cifre il motivo dell'appello a non abbassare la guardia avanzato anche quest'anno dall'associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, che domenica celebra a Verona la 59esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro: le morti bianche, infatti, restano una delle cause principali di decesso, quasi il doppio rispetto agli omicidi. Ad oggi nel nostro Paese sono oltre 800.000 gli invalidi del lavoro e quasi 130.000 le vedove e gli orfani per i quali - sottolinea l'Anmil - è necessario prevedere "una più equa tutela rispetto a quella finora garantita a causa di una legge obsoleta e inadeguata, quale è il Testo Unico Infortuni, che risale al 1965".

fonte: ansa