lunedì 14 giugno 2010

POMIGLIANO. LE LAVORATRICI E I LAVORATORI CHIAMATI A SCEGLIERE FRA IL POSTO DI LAVORO E IL RADICALE PEGGIORAMENTO DEI PROPRI DIRITTI


Un ricatto, non un accordo

Nella vertenza sul futuro di Pomigliano la Fiat non ha mai voluto aprire una trattativa ma ha solo cercato di imporre le sue proposte. Ancora
nell'ultimo incontro di venerdì 11 giugno ha chiesto di aderire al Documento conclusivo consegnato l’8 giugno, rifiutandosi di cambiare alcuna
parola. La disponibilità di Fiat, dopo la dichiarazione di adesione di Fim, Uilm e Fismic al testo aziendale, ad aggiungere una frase che istituisce
una Commissione di raffreddamento non modificando i contenuti, aggrava le conseguenze per i lavoratori.
Quello che si vuole imporre a Pomigliano con il ricatto della chiusura non è solo un pessimo accordo sindacale ma la cancellazione
del Contratto nazionale e Leggi dello Stato.
I CONTENUTI DELLA PROPOSTA FIAT LE CONSEGUENZE

CONTINUA SU FONTE: