domenica 23 agosto 2009

D.lgs 106/09 - risposta del Presidente della Repubblica a due RLS


ll Quirinale risponde su un quotidiano, a due lettere in cui veniva criticato duramente, per aver firmato ad "occhi chiusi" il decreto correttivo al Dlgs 81/08.


Due RLS hanno inviato nei giorni scorsi lettere ad un quotidiano nazionale dove evidenziavano il loro disappunto per la firma apportata al Decreto Legislativo 106/09 dal Presidente della Repubblica.

Il Presidente della Repubblica non ha fatto mancare precisazioni che sono giunte tempestivamente evidenziando le motivazioni che lo hanno portato a firmare l'atto normativo.

Alleghiamo in calce alla presente le due comunicazioni.

Lettere RLS

Sicurezza sul lavoro, peggio di così…

Cara “...omissis...”, venerdì 31 luglio il consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il decreto correttivo al Dlgs 81/08 (testo unico per la sicurezza sul lavoro). Mi sarei aspettato che il Presidente della Repubblica se lo sarebbe letto bene prima di firmarlo, invece lunedì 3 agosto, cioè il primo giorno utile (dato che c’erano sabato e domenica di mezzo) l’ha firmato, nel più assoluto silenzio dei mezzi d’informazione… La sicurezza sul lavoro è dannatamente importante o forse qualcuno ha pensato che questo decreto correttivo rientrasse nella categoria “gossip”? Io credo che Napolitano avrebbe dovuto valutare un po’ meglio un decreto correttivo che modifica 147 articoli su 306 del testo unico approvato
da Prodi l’anno scorso, senza contare tutti gli allegati… Alla faccia del decreto correttivo!
L’Anmil è contenta perché c’è più tutela per le vittime del lavoro, l’Ugl perché la sicurezza sul lavoro
sarà insegnata nelle scuole, la Cisl perché c’è la patente a punti per le aziende edili… Semplici contentini, in un quadro di modifiche peggiorative devastanti, e nessuno dice niente… Tanto varrebbe che i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza si dimettessero in massa, in quanto con questo decreto correttivo i nostri “poteri” vengono ulteriormente ridotti.
Marco Bazzoni Rls


Perché Napolitano ha firmato?

Cara “....omissis..”, quanti si erano accorti che il presidente della Repubblica avesse firmato anche il decreto correttivo al testo unico della sicurezza sul lavoro? E’ stato il 3 agosto… Napolitano o ha firmato ad occhi chiusi (e mi auguro che non sia così), oppure lo scorso fine settimana si è studiato per bene il decreto correttivo e ne ha accettato i contenuti anche più controversi. O forse ancora, Napolitano si è consultato con esperti in materia e ha appoggiato le considerazioni del governo, respingendo le opposizioni al decreto mosse dai sindacati, da alcuni partiti politici, da addetti alla sicurezza sul lavoro, da rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dai lavoratori e dalle lavoratrici stessi. In silenzio, tra le distrazioni agostane, tra un gossip sui Tg ed i soliti inviti a fare partenze intelligenti, è stato quindi approvato il decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106… Il nuovo testo unico riscritto in chiave padronale, sarà in vigore dal prossimo 20 agosto. Da quella data, i lavoratori e le lavoratrici saranno ancora meno sicuri sul lavoro.
Dovranno dare un abbraccio più forte ed un bacio in più ai loro figli, quando la mattina usciranno di casa per andare al lavoro. Ed alla prossima tragedia, che inevitabilmente ci sarà, proverò ancora più rabbia ed ancora meno fiducia nelle istituzioni, soprattutto quando sentirò le solite ipocrite parole di cordoglio. Rimane il fatto che ci hanno fregato di nuovo. Eppure non si sentono accenni di protesta.
Crocco1830



Lettera Presidenza della Repubblica

Caro direttore,
nella edizione di sabato
Liberazione ha pubblicato, sotto il titolo“Sicurezza, un decreto devastante”,due lettere critiche nei confrontidel Presidente della Repubblica per aver emanato – secondo i suoi lettori, “a occhi chiusi” – il decreto legislativo approvato dal Governo in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Mi permetta innanzitutto di rilevare come i temi affrontati nel decreto stiano particolarmente a cuore al Capo dello Stato: proprio sabato scorso, nel ricordare il sacrificio dei minatori vittime della tragedia di Marcinelle, egli ha sottolineato l’esigenza costante del massimo e coerente impegno delle Istituzioni e di tutte le forze sociali.
E’ in questo stesso spirito che il Presidente Napolitano, pur nei limiti delle proprie attribuzioni, ha seguito con grande attenzione l’iter del decreto in questione, iniziato alla fine di marzo 2009, e lo ha emanato, dopo un approfondito esame, in un testo che comprende numerose e significative modifiche rispetto allo schema originario approvato dal Governo.
In particolare, l’attenzione del Presidente della Repubblica, manifestata in diverse occasioni pubbliche – come il 23 aprile scorso a Torino - nell’incontro con i familiari delle vittime del rogo della Thyssen, e allo stesso ministro Sacconi nell’udienza al Quirinale del 2 aprile 2009, si è concentrata sulle norme del decreto che suscitavano particolari preoccupazioni per l’ipotizzata riduzione dei casi e delle forme di responsabilità dei datori di lavoro rischiando, in contrasto con i principi direttivi della legge di delega (n. 123 del 2007) e con consolidati orientamenti della giurisprudenza, di compromettere la tutela di beni primari.
Il Governo è infine pervenuto, il 31 luglio scorso, dopo il confronto con le parti sociali e le Regioni, all’approvazione di un testo definitivo del decreto profondamente diverso dallo schema originario, che recepisce le osservazioni contenute nei pareri delle Commissioni Parlamentari e tiene conto delle perplessità espresse dal Capo dello Stato con riferimento al rispetto dei principi direttivi della legge di delega e dei limiti fissati dalla Corte costituzionale in tema di decreti legislativi correttivi (Corte Cost. n. 206 del 2001). Il Presidente Napolitano ha quindi proceduto alla emanazione del provvedimento, nell’esercizio delle sue prerogative, che ovviamente prescindono da valutazioni sulle scelte di merito che rientrano nella esclusiva responsabilità del Governo.

Cordialmente
Pasquale Cascella
Consigliere per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica
fonte: sirs