venerdì 28 agosto 2009

Ora tocca a Governo e Confidustria dimostrare coi fatti l'efficacia del dlgs 106/09


Riprende l'aggiornamento a Diario Prevenzione. Le novità sono molte. La platea dei soggetti che con diversi ruoli operano nelle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro, dal Rspp al Rls ai datori di lavoro, ai consulenti dovranno affrontare lo studio, l'interpretazione e la messa in pratica del "nuovo" testo unico.

Dopo una pausa abbastanza lunga, il tema della sicurezza e la salute nel lavoro è stato oggetto di un improvviso fervore normativo: in due anni, due governi, due riforme. Appare stravagante il fatto che dai due interventi di riforma emergono, quasi diametralmente opposti, due modi di concepire il sistema della sicurezza in azienda, nonostante traggano origine (e legittimità) dalla stessa legge delega (la n. 127/2007). Ma questo è l'effetto devastante dell'uso della "delega" ampia e generica al Governo di legiferare. In tal modo le Camere vengono esautorate dal loro compito primario e fondamentale: quello del legiferare.

Oltre al dimezzamento delle sanzioni per il datore di lavoro e alla "depenalizzazione" di una serie di omissioni formali presenti nel dlgs 106/2009 , l'aspetto più rilevante riguarda la corresponsabilizzazione nella gestione della sicurezza a tutte le figure presenti a livello aziendale con una proiezione delle responsabilità "verso il basso" e una attenuazione della responsabilità dei dirigenti e degli AD senza che vi sia una corrispettiva strumentazione di potere d'intervento proiettata "verso il basso". Così come appare indebolito il ruolo responsabile dell'impresa committente rispetto alla gestione della sicurezza nella filiera degli appalti e dei subappalti.
Il modello gestionale della sicurezza che esce dal dlgs 106/2009 appare centrato sulla riduzione del ruolo della Pubblica Amministrazione nella vigilanza e nella promozione della salute con un affidamento "privatistico" alle parti sociali, tramite Enti Bilaterali, di intraprendere a percorsi di certificazione di conformità dell'Azienda a quanto prevede il dlgs 106/2009.

Il Governo e Confindustria hanno realizzato il loro obiettivo, quello di avere una norma poco vincolante e fatta su misura rispetto al depotenziamento delle funzioni di vigilanza della pubblica amministrazione. L'ideologia di base per la scelta di questo modello si fonda sul paradigma dell'impresa che si autogoverna e si autocorregge anche rispetto ai temi della sicurezza sul lavoro: queste virtù autopoietiche, secondo il governo, sarebbero state ostacolate da molto tempo dai vincoli e dai lacci degli adempimenti burocratici...

Ora tocca loro dimostrare che il modello di gestione della sicurezza aziendale adottato con il dlgs 106/09 porterà ad una efficace e drastica riduzione degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali. Ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali , pure dentro la crisi, compete esigere risultati concreti nel miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza su lavoro. Lor signori, Governo e Associazioni datoriali non hanno più scusanti, si sono fatti una legge su misura che ha tolto molti "adempimenti burocratici" che, secondo un mantra sentito in mille incontri, "impedivano" alle aziende di essere virtuose nel risk assessment e nel risk management.. ora possono mostrare senza lacci e lacciuoli quello che vogliono e sanno fare ....

Gino Rubini editor di www.diario-prevenzione.it