lunedì 23 novembre 2009

Operaio morto a Cerano: rapporto-choc dello Spesal


Brindisi - Un anno fa moriva di lavoro Vincenzo Manderino, un uomo di 54 anni, padre di dieci figli. Lavoro precario, lavoro non sicuro che stava eseguendo all’interno della centrale Enel Federico II per conto di una ditta appaltatrice.
A far emergere la mancata adozione delle misure previste dalla legge per garantire sicurezza e soprattutto la possibilità d’essere soccorsi in caso di incidente, sono le relazioni dello Spesal, è il magistrato titolare del fascicolo che ha chiesto il processo per cinque persone fra responsabili dell’Enel e della Nuova Leucci, accusate di omicidio colposo: “non si era tenuto conto delle condizioni del lavoratore in rapporto alla sua salute e sicurezza prima di adibirlo a una mansione, di fornire ai lavoratori idonei dispositivi di protezione individuale;
il lavoratore non aveva le attrezzature minime per il primo soccorso, non c’erano mezzi di ventilazione e non era previsto l’uso di cinture di sicurezza nonché apparecchi di protezione; non si osservò la norma che impone che l’apertura di luoghi angusti deve avere dimensioni tali da consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi; fu violata la prescrizione che impone al committente – datore di lavoro affidatario di lavori a imprese appaltatrici all’interno della propria azienda di controllare il rispetto delle norme di sicurezza da parte di queste ultime”. segue su fonte>>> senzacolonne.it