martedì 13 maggio 2008

Lavoro e Società



LOTTA ALLA PRECARIETÀ · AUMENTO DEI SALARI E DELLE PENSIONI · PER LA DEMOCRAZIA SINDACALE E LE RSU La nostra priorità è la lotta alla precarietà, perché tutti abbiano un lavoro a tempo indeterminato e contrattualizzato! Dal 1993 ad oggi chi lavora ha perso, mediamente, 5.000 euro all’anno a vantaggio di rendita e profitto: il sindacato deve indicare modi e tempi di una lotta per forti aumenti salariali. Il contratto collettivo nazionale di lavoro deve avere come obiettivo l’aumento dei salari reali. La proposta di riforma del modello contrattuale non risponde alle emergenze oggi esistenti su salari e diritti. Il contratto nazionale per l’aumento dei salari e dei diritti Va rafforzato e accorpato per settori, perché è uno strumento di garanzia soprattutto per i lavoratori delle piccole imprese e non può limitarsi solo ad un recupero parziale dell’inflazione reale ma deve avere l’obiettivo dell’aumento dei salari e dei diritti. Il contratto integrativo La contrattazione integrativa deve servire a migliorare le condizioni di sicurezza, salariali e di lavoro. Essa va estesa anche alle piccole imprese con la contrattazione territoriali e di sito. Gli aumenti salariali non vanno collegati alla produttività e redditività delle imprese come è successo negli ultimi anni. potere d’acquisto da salvaguardare La proposta di Cgil Cisl Uil per aumentare da 2 a 3 anni la durata contrattuale e il “biennio economico” è possibile a condizione che venga stabilito uno strumento automatico annuale di recupero dell’inflazione e modificato il paniere di calcolo dell’inflazione. no ad incentivare gli straordinari E’ irresponsabile incentivare con la detassazione gli straordinari: “se vuoi più soldi lavora più ore e renditi disponibile”: vuol dire spingere i lavoratori a peggiorare le loro condizioni di lavoro e di vita, approfittando dei loro bassi salari. Sappiamo benissimo inoltre che tanti infortuni avvengono per carichi di lavoro e per stanchezza. Aumentare gli orari, dando alle aziende la possibilità di scegliere i lavoratori, sarebbe un duro colpo per il sindacato nei luoghi di lavoro democrazia sindacale e rappresentanza In tutti i luoghi di lavoro devono essere elette Rappresentanze Sindacali Unitarie. Solo coalizioni o singoli sindacati che rappresentino più del 50% dei lavoratori interessati devono poter firmare gli accordi. Sulla piattaforma Cgil Cisl Uil e sull’eventuale accordo occorre una consultazione vera con la registrazione del voto, il diritto all’informazione e al contradditorio, commissione elettorali e pluraliste. Anche gli accordi di categoria vanno sottoposti ad un percorso di consultazione e approvazione, sia per le piattaforme che per le ipotesi di accordo attraverso il voto certificato dei lavoratori e la libera circolazione dentro e fuori i luoghi di lavoro, di eventuali diverse posizioni. · serve un sindacato che si ponga l’obiettivo di dare ai lavoratori più risorse attraverso la contrattazione nazionale, integrativa e con la diminuzione del prelievo fiscale sugli stipendi medio/bassi. Se vogliamo che le famiglie riescano a garantirsi il diritto alla salute, all’istruzione e a vivere dignitosamente, queste buste paga e queste pensioni non bastano più. · la lotta al precariato deve essere concreta perché giovani e tutti hanno il diritto ad un lavoro vero e pagato in modo dignitoso e questo si ottiene ridando valore al contratto a tempo indeterminato, limitando l’uso dei rapporti di lavoro temporaneo e pretendendo ambienti di lavoro più salubri e più sicuri. · spetta ai lavoratori discutere e decidere nei luoghi di lavoro su questi temi che riguarderanno anche le loro future condizioni di lavoro, per costruire scelte che vadano in avanti e non indietro rispetto alla situazione attuale. LAVORO SOCIETA’ Area programmatica della Cgil
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