DONATA CANTA SEGRETARIA DELLA CGIL TORINOCgil Torino proclama uno sciopero per il 21 novembre
Il sindacato prevede 35mila cassa integrati, soprattutto nel settore auto e nel suo indotto: «Servono misure eccezionali»
TORINO
La Cgil di Torino annuncia uno sciopero di quattro ore dei lavoratori dell’industria e del settore privato per il prossimo 21 novembre. Donata Canta, segretaria generale della Camera di lavoro di Torino, spiega all’attivo dei delegati Cgil in corso all’Arsenale della pace, le motivazioni dello sciopero: «La crisi è molto pesante sul territorio e avrebbe bisogno di risposte precise da parte del Governo; c’è il forte rischio di indebolimento dei redditi da lavoro e per le pensioni, infatti registriamo molti casi di lavoratori che fanno la ’cessione del quintò. I tagli varati dal Governo scaricano sulle famiglie i costi dei servizi, che in questa situazione di crisi pesano in maniera insopportabile; servono misure eccezionali per questa crisi, che non può essere affrontata con gli strumenti classici».
La Cgil di Torino prevede che possono essere interessati alla cassa integrazione ordinaria circa 35mila lavoratori, di cui la stragrande maggioranza nel comparto auto e indotto. «Diversamente dal passato sono tutti i settori ad essere coinvolti e molti settori e molti lavoratori oggi non hanno diritto alla cassa integrazione - spiega Canta -. Per questo chiediamo più risorse per la cassa integrazione. Inoltre, tremila lavoratori precari e interinali sono stati lasciati a casa e non hanno diritto alla mobilità e spesso anche alla disoccupazione ordinaria. Infine - conclude il segretario della Camera del lavoro di Torino - abbiamo bisogno di più risorse per gestire le casse in deroga».
La Cgil di Torino annuncia uno sciopero di quattro ore dei lavoratori dell’industria e del settore privato per il prossimo 21 novembre. Donata Canta, segretaria generale della Camera di lavoro di Torino, spiega all’attivo dei delegati Cgil in corso all’Arsenale della pace, le motivazioni dello sciopero: «La crisi è molto pesante sul territorio e avrebbe bisogno di risposte precise da parte del Governo; c’è il forte rischio di indebolimento dei redditi da lavoro e per le pensioni, infatti registriamo molti casi di lavoratori che fanno la ’cessione del quintò. I tagli varati dal Governo scaricano sulle famiglie i costi dei servizi, che in questa situazione di crisi pesano in maniera insopportabile; servono misure eccezionali per questa crisi, che non può essere affrontata con gli strumenti classici».
La Cgil di Torino prevede che possono essere interessati alla cassa integrazione ordinaria circa 35mila lavoratori, di cui la stragrande maggioranza nel comparto auto e indotto. «Diversamente dal passato sono tutti i settori ad essere coinvolti e molti settori e molti lavoratori oggi non hanno diritto alla cassa integrazione - spiega Canta -. Per questo chiediamo più risorse per la cassa integrazione. Inoltre, tremila lavoratori precari e interinali sono stati lasciati a casa e non hanno diritto alla mobilità e spesso anche alla disoccupazione ordinaria. Infine - conclude il segretario della Camera del lavoro di Torino - abbiamo bisogno di più risorse per gestire le casse in deroga».
LA STAMPA 3/11/2008
