mercoledì 12 novembre 2008

VERTICE SEGRETO?




Guglielmo Epifani, intervenendo stamane al Direttivo della Cgil che si sta concludendo a Roma, ha confermato l’indicazione di lotta esprimendo con chiarezza l’irritazione della confederazione per la gravità del comportamento del governo. Ieri sera, infatti, mentre era in corso la puntata di Ballarò su Raitre, il conduttore ha letto una notizia Ansa che riferiva di un incontro nell’abitazione privata romana di Silvio Berlusconi tra lo stesso premier, tre o quattro ministri tra cui sicuramente lo stesso Sacconi, Tremonti, Scajola, la presidente di Confindustria Marcegaglia e i segretari di Cisl e Uil Bonanni e Angeletti. Se confermato, questo incontro semi clandestino rappresenta una gravissima scorrettezza, innanzitutto del governo nei confronti del maggior sindacato italiano, ma anche della Confindustria e dei segretari di Cisl e Uil con Bonanni che ieri sera confermava e Angeletti, di fronte alle telecamere, cercava di smentire. Di qui la necessità di un chiarimento immediato con i leader delle due confederazioni (l’Ugl a palazzo Grazioli era assente) per un comportamento che, sempre se confermato, non potrà non avere serie conseguenze nei rapporti unitari. Nonostante tutto l’unità resta per la Cgil – ha detto il segretario generale nell’assemblea di Roma – un valore fondativo, irrinunciabile, ma dall’Italia che lavora (spesso nell’incertezza e nel precariato) giunge un messaggio chiaro: il sindacato non può attendere, le proteste vanno sostenute con forza, la mobilitazione deve essere ampia. Per questo motivo il Direttivo della Cgil ha formalizzato la decisione di unificare la mobilitazione e la lotta di tante categorie e realtà regionali.Il governo e il sistema delle imprese, infatti, non si fermano: di fronte ad una crisi i cui effetti si aggravano ogni giorno di più, la risposta è una sola, tagliare costi, posti di lavoro, diritti, libertà sindacali, rinnegando o cancellando accordi e regole contrattuali.L’elenco dei tentativi di “normalizzare” il paese, il mondo del lavoro, le relazioni sociali, è purtroppo sempre più lungo e la gravità della situazione è dimostrata dalle lotte dei lavoratori del pubblico impiego e dei trasporti, dell’università e della ricerca, della scuola, degli studenti, delle pensionate e dei pensionati, del commercio e del terziario, dei metalmeccanici. Una mobilitazione che sta contagiando l’intera società italiana ed anche una opposizione parlamentare che segna un recupero di consensi anche in conseguenza della fermezza di una parte delle organizzazioni sindacali. Ma qualche dirigente del Pd e qualche direttore di giornale fiancheggiatore del partito sembrano proprio con capirlo e continuano ad attaccare la Cgil.In queste brevi note, redatte mentre è in corso il direttivo che ha avviato un dibattito di due giorni, ritengo importante sottolineare la gravità di un percorso autoritario del governo, ed anche delle imprese nei singoli luoghi di lavoro, contro la contrattazione, le corrette relazioni sindacali e contro il diritto di sciopero. L’attuale legislazione, a questo proposito, è già oggi rigorosa e forse restrittiva per alcune categorie, ma possibili ritocchi non possono mettere in discussione un diritto sacrosanto dei lavoratori, sancito dalla Costituzione. Rassegna approfondirà il problema. Non aiutano però a difendere il diritto di sciopero le proteste selvagge e irresponsabili (e inutili perché portano a precettazioni ed anche ad odiose repressioni) di gruppetti di lavoratori, come accade in queste ore all’Alitalia. Certo, l’accordo con Cai è doloroso, ma deve essere attuato e rispettato ed il dialogo deve continuare.

di Paolo Serventi Longhi
12/11/2008 14:11 RASSEGNA SINDACALE