Da Cisl, Uil e anche Confindustria è arrivato un giudizio sostanzialmente positivo.
la Cgil con il segretario Guglielmo Epifani è tornata a lanciare l'avvertimento ad evitare "rapporti di forza" e svolte "autoritarie".
Le nuove regole richiedono la soglia del 50% di rappresentatività dei sindacati per poter proclamare uno sciopero, e l'obbligo di referendum preventivo per le sigle che invece hanno almeno il 20% di rappresentatività che, per scendere in piazza, devono ottenere almeno il 30% dei consensi allo stop tra i lavoratori.
Giro di vite contro le proteste 'selvagge' (con multe sino a 5 mila euro)
Arrivano anche l'adesione preventiva individuale e lo sciopero virtuale (che potrà essere obbligatorio se il servizio è necessario) e che saranno disciplinati per via contrattuale.
Il segretario della Cgil ha bocciato anche lo strumento legislativo scelto: "Su una materia come questa è meglio non delegare niente a nessuno".
Al contrario il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, si è detto "rassicurato" dal ddl delega.
Per il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il ricorso al referendum potrebbe essere allargato anche ad altre categorie, oltre a quella dei trasporti.