venerdì 6 febbraio 2009

A Torino chiude anche Indesit, 600 posti a rischio



I sindacati: prospettiva inaccettabile. Nello stabilimento di None si producono 900 mila lavastoviglie l'anno.



La Indesit, azienda di elettrodomestici di Vittorio Merloni, ha annunciato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di None (Torino) dove lavorano 600 persone. Lo riferiscono fonti sindacali citate dall’Ansa. Indesit, che ha un altro stabilimento nell'Est europeo, produce a None fino a 900 mila lavastoviglie l’anno. I dipendenti sono in gran parte giovani e sono numerose le donne. “Colpisce che l'annuncio venga da un gruppo che non ha mai chiuso uno stabilimento in Italia - commenta il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo - in un momento di crisi in cui dovrebbe esserci da parte degli imprenditori un sostegno all'economia del Paese. Il territorio torinese, già fortemente gravato dalla cassa, non può sopportare la chiusura di uno stabilimento, soprattutto se diversificato dall'auto e con un prodotto innovativo. Va respinta qualunque ipotesi del genere, perché le aziende che chiuderanno in questa crisi non riapriranno più”. Anche per Dario Basso, della segreteria della Uilm piemontese, quella della chiusura “è una prospettiva inaccettabile". Fino a ieri, sottolinea, "l'azienda era data per sana, progettava e investiva per il futuro”. Indesit, infatti, secondo dati sindacali, aveva previsto un aumento dei volumi produttivi del 5% tra il 2008 e il 2010 effettuando investimenti in una nuova piattaforma e per un nuovo prodotto.


03/02/2009 15:47


fonte rassegna sidacale