mercoledì 11 febbraio 2009

Sicurezza sul lavoro ?




Tra gli emendamenti al 'Milleproroghe', il rinvio di un anno per le nuove norme sulla sicurezza e l'eliminazione dell'Rls per aziende con meno di 15 dipendenti. I sindacati: "Basta rinvii, il governo ci ascolti"
Il dl “Milleproroghe” sarà esaminato dal Senato martedì 9 febbraio. Venerdì scorso, infatti, durante una seduta notturna durata fino a mezzanotte e mezza, la Commissione affari costituzionali di Palazzo Madama ha approvato una pioggia di oltre 60 emendamenti al decreto, che hanno allungato i tempi del varo. Gli emendamenti votati, tra l’altro, hanno ingrossato ulteriormente un provvedimento omnibus già ricco di misure eterogenee.Tra i provvedimenti, però, ce n’è uno che sta scatenando violente proteste da parte dei sindacati. E’ quello che posticipa di un anno i tempi per adeguarsi alle nuove norme sulla sicurezza, mentre tramite un altro emendamento si cerca addirittura di eliminare l'obbligo per le aziende con meno di 15 dipendenti di avere un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. In sostanza, l’emendamento del governo permetterebbe di prorogare a metà maggio 2010 il termine per la presentazione dei decreti ministeriali con cui si fissano i criteri per la sicurezza sul lavoro in tutti i settori di attività, privati e pubblici. In particolare si parla del comparto delle forze armate, comprese forze di polizia e vigili del fuoco, di quello dei trasporti marittimi, ferroviari ed aerei, ma anche nelle scuole di ogni ordine e grado. Insomma, tutto rinviato di un anno nonostante il fatto che in Italia si registrino ogni giorno oltre tre vittime sul lavoro. Una volta votato il testo, inoltre, le imprese che hanno meno di 15 dipendenti potranno non nominare il 'responsabile della sicurezza'. E’ per questo che Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, anche alla luce dei continui e recenti incidenti sul lavoro nei porti italiani, chiedono urgentemente un incontro con il governo. I sindacati hanno anche annunciato mobilitazioni dei lavoratori portuali in tutta Italia. "Il governo invece di accogliere la nostra richiesta di modifica del decreto legislativo 272 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore portuale – si legge in una nota congiunta - presenta un emendamento che proroga la revisione di tale provvedimento". Per i sindacati, "in uno scenario allarmante che ha registrato nell'ultimo mese tra i soli portuali ed i lavoratori marittimi quattro incidenti mortali e tre infortuni gravi è un attacco gravissimo e inaccettabile a cui seguiranno mobilitazioni dei lavoratori presso le Prefetture per sollecitare l'apertura di un confronto con i ministeri competenti, mai avvenuto fino ad oggi a fronte di richieste e sollecitazioni". Anche i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Paola Agnello Modica, Renzo Bellini e Paolo Carcassi chiedono provvedimenti urgenti. “Tutti i decreti attuativi che erano previsti dal disegno di legge 81/08 (testo unico sulla tutela della salute e sicurezza nei posti di lavoro ndr)” – dicono - non sono stati emanati, privando così la legge delle sue modalità applicative”. A tutt’oggi, in effetti, il governo non ha convocato la Commissione consultiva, “privando le istituzioni e le parti sociali di un’essenziale sede di confronto, a partire dai temi di rilevante urgenza come quelli di diretta correlazione con la valutazione dei rischi”. Secondo i sindacati, infatti, “ad oltre 8 mesi dall’entrata in vigore, il disegno di legge 81/08 è reso ancora in gran parte inattuabile da questi ritardi. Inoltre, il governo ventila la possibilità di un ulteriore rinvio per il comparto marittimo e portuale e per tutti i settori della Pubblica amministrazione, motivandolo con l’approssimarsi della scadenza della delega”. Di fronte a questo atteggiamento i sindacati dei portuali chiamano la categoria alla mobilitazione generale. “E’ infatti inammissibile – concludono Cgil, Cisl e Uil - che il governo non abbia dato seguito alla richiesta di incontro già avanzata”.
09/02/2009 13:21
fonte: rassegna sidacale