martedì 3 marzo 2009

Scuola, 400 mila no al contratto separato



L’esito del referendum


250 mila persone in più rispetto agli iscritti alla Cgil, unica a non firmare il contratto e promotrice del voto. Il 95% ha detto no. Confermato lo sciopero nazionale del settore il 18 marzo. “Quell’intesa non risolve il problema del precariato”

Circa 400 mila lavoratori hanno bocciato il contratto separato della scuola (biennio economico 2008-2009) siglato lo scorso 23 gennaio senza la firma della Cgil. È l’esito del referendum indetto dalla FLC-Cgil, che ha presentato i dati in una conferenza stampa: “Nel referendum - ha spiegato il segretario generale della Flc, Mimmo Pantaleo - sono stati coinvolti quasi 400 mila lavoratori, 250 mila in più rispetto agli iscritti Flc, e il 95 per cento dei votanti ha respinto il contratto (l'84 per cento si è espresso per il no attraverso un parallelo sondaggio condotto on line). Non abbiamo sottoscritto l'intesa - ha spiegato Pantaleo – perché insufficiente a recuperare il potere d'acquisto dei salari, perché non propone nessuna soluzione al problema del precariato e non risponde alle attese del mondo della scuola sul versante professionale”.

È quindi confermato lo sciopero nazionale indetto dalla Flc per il 18 marzo, quando a fermarsi saranno scuola, università, ricerca e Afam (Alta formazione artistica e musicale). La decisione è stata ufficializzata oggi, 23 febbraio. Nel giorno della mobilitazione si terranno anche 18 manifestazioni territoriali in tutta Italia.

La consultazione si è svolta al termine di un percorso informativo con oltre 4mila assemblee e 6 mila seggi istituiti per la votazione. Pantaleo ha poi denunciato "molti tentativi" di ostacolare lo svolgimento della consultazione. In particolare, secondo Pantaleo, ci sarebbero state pressioni su dirigenti scolastici e direttori regionali perché impedissero di costituire i seggi. 

Anche per questo motivo, ha spiegatoil leader della Cgil Guglielmo Epifani, il risultato del referendum “è di grandissimo significato: è evidente che i lavoratori della scuola vogliono poter decidere su ciò che li riguarda. E quella dello sciopero è una scelta importante e per noi un segnale di grande coerenza”.

Con lo sciopero del 18, conclude di nuovo Pantaleo, "vogliamo riconquistare un contratto collettivo nazionale di lavoro unitario e rimettere in discussione le politiche di tagli che il governo sta perpetrando nei settori della conoscenza: vogliamo che si torni a parlare di investimenti". Con lo sciopero, la Cgil chiedera' anche "di riavviare il processo di stabilizzazione dei precari- chiude Pantaleo- e ribadiamo che i diritti nel mondo del lavoro non possono essere merce".

23/02/2009 14:54

fonte rassegna.it