giovedì 25 giugno 2009

Calano gli infortuni? Prima di festeggiare meglio fare un po' di chiarezza sui dati


"Il primo articolo sull'argomento con una visione chiara dei fatti" , l'autore , come sempre coglie in pieno i punti deboli degli entusiastici proclami .
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25/06/09 - "Far parlare" i dati sugli incidenti sul lavoro con saggezza...

Fare parlare i dati sugli incidenti sul lavoro con saggezza, senza facili entusiasmi : occorre non abbassare la guardia.

Il calo degli incidenti mortali su lavoro per l'anno 2008 è visibile e , verosimilmente, rappresenta , a livello nazionale , un primo segno degli effetti positivi che le norme basate sulla metodologia della valutazione e della gestione dei rischi ( d.lgs 626.94 e successivamente d.lgs 81/08) hanno cominciato a produrre.

I dati esposti da Inail nella giornata di ieri sono dati macro che premiano i valori assoluti e non consentono facili generalizzazioni: per molti comparti lavorativi a rischio, occorre che vengano svolti approfondimenti usando il denominatore non solo dei lavoratori occupati ma anche quello delle ore effettivamente lavorate. Infatti in una fase di crisi che per molti settori ha avuto inizio con l'utilizzo della CIG già dal quarto trimestre dell'anno scorso occorre molta cautela prima di assumere una valutazione definitiva che avvalori l'idea che vi sarebbe stato un miglioramento diffuso della gestione della sicurezza nelle imprese italiane.

Questi dati macro vanno scomposti e vanno individuate le situazioni critiche ove occorre un intervento di miglioramento della gestione della sicurezza sul lavoro.

Assai preoccupanti sono poi i dati riguardanti le malattie professionali, in particolare quelle riguardanti l'apparato muscolo scheletrico.

Il 61% degli infortuni è concentrato nelle aree del Nord a maggiore densità occupazionale: in particolare Lombardia (149.506 casi), Emilia Romagna (123.661) e Veneto (104.134), che insieme assommano oltre il 43% degli eventi infortunistici denunciati nell'intero Paese.

Nel 2008 il totale degli incidenti su lavoro in Emilia Romagna sono stati 123.661 contro i 130.545 del 2007 con una diminuzione del 5,3%.

Gli incidenti mortali sono stati 112 con una diminuzione di una sola unità rispetto al 2007.

I morti sul lavoro sono in crescita, rispetto al 2007, nella provincia di Ferrara (da 9 a 20), di Rimini (da 4 a 8), di Piacenza (da 5 a 11) e Ravenna (da 10 a 14). Si registra un lieve aumento degli infortuni totali, invece, solo nella provincia di Forli'-Cesena (0,5 per cento), a fronte di una diminuzione complessiva nelle altre province.

L'insieme dei dati nazionali e regionali richiede una serie di approfondimenti e una particolare cautela prima di formulare giudizi definitivi sul miglioramento generalizzato della gestione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per questi motivi occorre non abbassare la guardia: anche in Emilia Romagna esistono ancora troppe situazioni aziendali nelle quali la gestione della salute e della sicurezza è inadeguata e/o insufficiente. Infine va ricordato che la decisione del governo di stravolgere negli aspetti fondamentali le norme che hanno consentito in questi anni miglioramenti nella gestione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro potrebbe interrompere questo trend positivo del calo degli eventi infortunistici sul lavoro. editor

fonte:diariodiprevenzione