martedì 23 giugno 2009

Della Valle licenzia ingiustamente un delegato FILTEA - CGIL e perde


Tra rappresentante sindacale e datore di lavoro è improponibile qualsiasi vincolo di subordinazione

Il Giudice del Tribunale di Ascoli Piceno dispone il reintegro nel posto di lavoro di un Rappresentante Sindacale della FILTEA CGIL , ingiustamente licenziato da Diego Della Valle, patron della Tod's.

Il rappresentante sindacale si era “permesso” di criticare con toni caustici e coloriti il comportamento del titolare della Tod’s per il comportamento che egli aveva avuto nei confronti di compagni di lavoro rivendicando rispetto per se e per i colleghi.

Dice il giudice: “le espressioni usate possono certamente considerarsi esagerate e inopportune ma non vi è dubbio che inserite nel contesto rappresentino una orgogliosa rivendicazione del ruolo sindacale (si pensi alla non accettazione del Bonus come regalia concessa dal datore di lavoro e non invece come diritto acquisito attraverso contrattazione collettiva) e della dignità dei lavoratori” .

Insomma ricordare che, nella sostanza, 'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella, come ci ricordava Totò, non può essere considerata una minaccia di morte ma semplicemente un “richiamo all’umiltà” come dice il giudice Emilio Pocci e che l’attività di rappresentante sindacale “ si pone su un piano paritetico con il datore di lavoro che esclude che sia proponibile un qualsiasi vincolo di subordinazione” come dice la Suprema Corte di Cassazione con la decisione dell’8 novembre 1995, n. 11436 come ci ricorda nella sua nota allegata Carlo De Marchis.


Pubblichiamo in allegato il testo della sentenza e la nota dell' Avv. Carlo De Marchis, dottore di ricerca all’Università Federico II di Napoli



fonte:www.cgil.it