mercoledì 24 giugno 2009

La FILLEA denuncia:


'Il lavoro offeso, il difficile percorso per il riconoscimento dei diritti delle vittime del lavoro nelle costruzioni'
Presentata la ricerca realizzata dalla FILLEA-CGIL e dall'IRES sul percorso post infortunio
Il 36% dei lavoratori non denunciano gli incidenti per via delle pressioni delle imprese e per il sistema di irregolarità complessivo in cui lavora

Nella giornata in cui vengono presentati i dati INAIL sugli incidenti sul lavoro, e alla vigilia dell'approvazione delle modifiche 'contro riformatrici' al Testo Unico, la FILLEA e l'IRES presentano una ricerca dal titolo 'Il lavoro offeso. Il difficile percorso per il riconoscimento dei diritti delle vittime del lavoro nelle costruzioni', che cerca di fare luce sul difficile percorso post infortunio nel settore dell'edilizia. Storie di vita e statistiche che provano a spiegare quanto sia importante prevenire, ma anche dotare il lavoratore degli strumenti necessari al reinserimento sociale e lavorativo dopo un incidente nel luogo di lavoro.

Dalla ricerca emerge un quadro non confortante: il 36% dei lavoratori non denunciano l'incidente all'INAIL per via delle pressioni che riceve, dirette o indirette, dal datore di lavoro. La quasi totalità dei lavoratori che entrano in relazione con l'istituo, inoltre, lamenta tempi lunghi, una difficile comunicazione, la sottovalutazione del danno. Un 'disagio' testimoniato dal fatto che circa il 20% degli assegni mensili di invalidità assegnati sono frutto di un percorso conflittuale, una non adeguata assistenza terapeutica ed una assenza del sostegno psicologico. Oggi l'83% dei lavoratori morti sul lavoro lasciano sola una famiglia.

''I dati diffusi oggi dall'INAIL - dice Walter Schiavella, Segretario Generale della FILLEA-CGIL - darebbero una diminuzione degli infortuni, ma noi misuriamo, quotidianamente, una realtà diversa, e lo facciamo anche con questa ricerca, che dimostra come il 36% dei lavoratori intervistati afferma di non 'dichiarare' gli infortuni sul lavoro, per via delle pressioni delle imprese e per il sistema di irregolarità complessivo in cui lavora. Quest'area grigia e sommersa, in assenza delle norme necessarie che chiediamo, rischia di aumentare''. Per il numero uno della categoria degli edili, “dall'indagine che presentiamo oggi emerge un'altra 'faccia' del problema degli infortuni sul lavoro, di ciò che accade dopo, che rischia di essere in stretta continuità con quanto accade prima''.

Infatti, secondo Schiavella, un 'filo conduttore' unisce l'infortunio sul lavoro e la fase successiva: ''A nostro avviso - continua Schiavella - manca un approccio complessivo al tema della sicurezza. Da una parte, infatti, assistiamo a un rischio di abbassamento del sistema normativo e sanzionatorio che interessa il Testo Unico sulla sicurezza, in questi giorni in discussione in Parlamento e, dall'altra, l'assenza di qualsiasi norma tesa a garantire la regolarità del lavoro e, con essa, la sua sicurezza''.

A concludere l'iniziativa Morena Piccinini, Segretaria Confederale della CGIL: ''Quella che presentiamo oggi è la prima ricerca che indaga il dopo-infortunio e di come i lavoratori affrontano questa situazione di maggiore vulnerabilità e di insicurezza derivante dall'incidente''. Dalla ricerca IRES e FILLEA, rileva Piccinini, “esce fuori in modo evidente lo stretto collegamento tra la condizione del lavoratore dopo l'infortunio e quella precedente legata al suo contesto lavorativo. Infatti - prosegue la dirigente sindacale - quante più tutele di garanzia il lavoratore ha durante l'attività lavorativa, tanto più alte si manifesteranno le tutele dopo l'incidente. Allo stesso tempo, quanto più fragili sono le tutele nel sistema produttivo, tanto più fragili saranno le possibilità di recupero del lavoratore dopo l'infortunio''. Piccinini sottolinea infine l'importanza del ruolo del sindacato nella formazione e nel mantenimento delle tutele dei lavoratori. ''Quanto più siamo riusciti - conclude Piccinini - a fare azioni integrate per rendere più 'forte' il lavoratore, tanto più saremo in grado di far valere le tutele nel post-infortunio''.

24/06/2009

La ricerca - la sintesi della ricerca - le tabelle - le interviste

fonte:http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=11944