lunedì 13 luglio 2009

Bombarolo?


Francia, operai minano la New Fabris
Dopo il sequestro dei manager, dalla Francia arriva un altro episodio di azione diretta operaia. In questo caso, gli operai di una fabbrica di componentistica di auto in fallimento minacciano di far saltare in aria il loro impianto. L'azione sarebbe messa in atto se i 366 operai della New Fabris di Chatellerault non otterranno da Psa Peugeot Citroën e Renault 30.000 euro di indennità ciascuno, entro la fine del mese. Come riporta un articolo pubblicato sul sito di Le Monde, gli operai annunciano di avere posto bombole a gas in varie parti della fabbrica e di essere pronti a far saltare tutto se entro fine mese non ci sarà un accordo.

L'ammontare delle indennità non e' stata scelta a caso: si tratterebbe infatti della stessa cifra che Renault e Psa avrebbero già versato a circa 200 dipendenti licenziati del gruppo Rencast, anche questo specializzato in componentistica auto. 'Non lasceremo che Psa e Renault aspettino agosto o settembre per recuperare i pezzi in stock e i macchinari. Se non avremo nulla noi, non avranno nulla nemmeno loro', ha spiegato il delegato sindacale della Cgt, Guy Eyermann. Una delegazione degli operai sarà ricevuta al ministero del Lavoro il 20 luglio. “Chiederemo al ministero di esercitare pressioni su PSA e Renault, visto che hanno ricevuto aiuti di Stato", ha aggiunto il delegato sindacale”. Fondata nel 1947 la New Fabris era inizialmente una piccola officina meccanica specializzata in componenti per macchine da cucire. E’ poi cresciuta fino ad arrivare a 800 dipendenti nei primi anni 90. Il valore dei pezzi prodotti e immagazzinati negli impianti della fabbrica è stimato dai costruttori di auto a 2 milioni di euro. L'impianto ospita anche una nuova macchina Renault stimata anch’essa 2 milioni di euro. Gli operai della New Fabris stanno occupando l'impianto, che lavorava al 90% per Renault e Psa, da quando è stata messa in liquidazione il 16 giugno scorso con il licenziamento delle maestranze.

Renault e Psa hanno risposto negativamente alle minacce degli operai: non starebbe a loro pagare quei soldi, hanno fatto sapere oggi le direzioni dei due gruppi, che sono stati i principali clienti della fabbrica di componenti automobilistici in fallimento...>>>>continua su fonte: