giovedì 16 luglio 2009

I sindacati: «Recuperare sul potere d'acquisto»


Calano i prezzi ma le ta­sche degli italiani non ne trar­ranno alcun giovamento, dato che manca una «vera polìtica dei redditi in grado di aumentare i salari reali».


Per il segretario generale del­la Cgil, Guglielmo Epifani, il dato sulla diminuzione dei prezzi al consumo, passati dal +0,9% di maggio al +0,5% di giugno, non deve essere interpretato -come ; una boccata d'ossigeno per il Si­stema Paese: «In quindici anni -ha commentato Epifani - in ter­mini di potere d'acquisto, le retri­buzioni lorde contrattuali sono rimaste sostanzialmente fer­me». Ecco perché, visto che ora «siamo proprio nel pieno della crisi», per Epifani occorrerebbe «una nuova politica dei redditi che dovrebbe muoversi in tre direttrici fondamentali: la contrat­tazione, il fisco eilwelf are». Una crescita dei salari, insomma, lega­ta alla produttività e non solo all'inflazione reale.

A parte le critiche della Cgil e lo scontro a distanza fra Con-fcommercio e Coldiretti, ieri, a parlare di «uno scenario preoc­cupante che occorre affrontare con rinnovate politiche econo­miche e di carattere sociale» è stata anche la Confederazione italiana degli agricoltori, preoc­cupata per la drastica discesa dei prezzi dei prodotti agricoli alla fonte (-15,6% nelsolo mese di giu­gno), dinamica che ha però con­tribuito a rallentare la corsa dei prezzi sugli scaffali dei super­mercati Marcate, in particolare, le flessioni dei prezzi di cereali (-33,3%), frutta fresca (-21/%), or­taggi (-10,6%), vini (-23,6%) eolio d'oliva (-20,4%).
Analisi parzialmente differen­te quella di Confagricoltura, se­condo cui «la forbice dei prezzi deiprodottialimentari tra produ­zione e consumo non si è affatto ridotta». «In generale - spiega l'associazione di categoria - il ca­pitolo di spesa alimentare pre­senta un incremento dell'1,9% tra giugno 2008 e giugno 2009, a fronte di un indice generale dei prezzi al consumo aumentato nella media dello 0,5 per cento. Ma tale incremento - conclude Confagricoltura - non permette alleimprese agricole direcupera­re la flessione di ben dieci punti percentuali registrata nell'arco dei soli mesi di maggio ed aprile 2009 e che investe, in particola­re, il comparto zootecnico»