mercoledì 22 luglio 2009

Cassazione condanna Autostrade per comportamento antisindacale


Una sentenza della Cassazione che condanna la Società Autostrade per comportamento antisindacale


Il cuore della sentenza è che: “la sostituzione di lavoratori in sciopero con personale non scioperante deve considerarsi una condotta antisindacale ai sensi dell’Art. 28 dello Statuto dei lavoratori, se comporta il demansionamento dei lavoratori utilizzati”. A sostituire i lavoratori in sciopero erano stati comandati lavoratori della Società con qualifiche alte: quadri e dirigenti.

In un passaggio la sentenza afferma: “Il comportamento del datore di lavoro che fa ricadere su altri lavoratori (non scioperanti o addetti a settori non interessati dallo sciopero) le conseguenze negative di uno sciopero mediante il compimento di atti illegittimi, lede l’interesse collettivo del sindacato, tutelato dalla legge in modo distinto ed autonomo da quello dei singoli”.

L’interessante, quindi, non sta semplicemente nel fatto che si condanna il crumiraggio “interno” nella fattispecie indicata che, come sappiamo, si è manifestata in diversi settori, dai trasporti al terziario di mercato ad altri, ma anche nel fatto che per altra via si riconferma l’illegittimità della dequalificazione dei lavoratori realizzata per motivi organizzativi.

Questo secondo aspetto, come dice la nota allegata: “pone un argine all’utilizzo di una accezione ampia di “accessorietà”, potenzialmente capace di erodere il generale divieto di demansionamento.” Si può anche dire che l’azione del sindacato a tutela delle sue prerogative non si ritorce contro le alte qualifiche ma le difende nella loro dignità.

Pubblichiamo la nota di Giovanni Orlandini, Prof. Associato presso l’Università di Siena e il testo della sentenza


21/07/2009

fonte cgil.it