martedì 14 luglio 2009

L'Onu accusa l'Italia per i respingimenti dei migranti: 'Avete usato la forza'


"Usata la forza contro i migranti". L'Onu accusa l'Italia e il governo non gradisce. All'origine della polemica la lettera scritta dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per avere chiarimenti sul trattamento riservato alle 82 persone respinte in Libia il 1 luglio. Secondo le accuse dell'Onu il respingimento sarebbe avvenuto senza verificare i requisiti per il diritto d’asilo e ricorrendo all'uso della forza, quindi, secondo l'Onu, senza rispettare la normativa internazionale. L’Unhcr ha raccolto testimonianze delle 82 persone intercettate dalla Marina militare a circa 30 miglia da Lampedusa e trasferite poi su una motovedetta per essere ricondotte in Libia, in centri di detenzione. Fra loro 76 cittadini eritrei, di cui 9 donne e almeno 6 bambini.

L'Alto commissariato denuncia che le autorità italiane a bordo della nave non hanno stabilito la nazionalità delle persone coinvolte, senza chiedere se e perchè avevano lasciato il loro paese, come pure prevedono le norme sul diritto d'asilo. L'Unchr riferisce di aver «raccolto testimonianze riguardo l'uso della forza da parte dei militari italiani durante il trasbordo sulla motovedetta libica». L'Alto commissariato sostiene che per alcuni di questi migranti respinti sono state necessarie cure mediche e che i militari italiani avrebbero sequestrato documenti e effetti personali delle persone respinte. L'Unhcr sottolinea che dall'inizio di maggio, con le nuove norme decise dal governo, almeno 900 persone sono state respinte verso altri Paesi.

Le critiche all'Italia non sono nuove, ma il passo dell'Alto commissariato non è piaciuto. Secondo il ministro Ronchi l'Unhcr si dovrebbe vergognare e chiedere scusa all'Italia. «La cosa che lascia maggiormente perplessi - osserva - è che l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati abbia diramato un comunicato e lo abbia fatto senza procedere ad alcuna preventiva verifica con le autorità italiane delle versioni raccolte. Si tratta di accuse avventate, false, demagogiche, offensive e ripugnanti che offendono le nostre forze armate che nel mondo dimostrano ogni giorno la loro moralità, la loro dedizione, umanità, competenza e sacrificio».

Commenta Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera: «È una vergogna che all'Italia sia stata fatta richiesta di chiarimento sul rispetto dei diritti umani degli immigrati. È il governo della destra che espone l'Italia a questa umiliazione con le scelte fatte in materia di immigrazione, basate sulla paura e sulla creazione di un capro espiatorio. Questa maggioranza non ha niente a che fare con la tradizione italiana di accoglienza che conosce bene i fenomeni dell'immigrazione e dell'emigrazione. Il governo chiarisca al più presto».

14 luglio 2009

fonte;l'unità