sabato 18 luglio 2009

Fiat: Fiom, ecco perché non abbiamo firmato l’accordo sul premio di risultato


“Negli incontri per la definizione del premio di risultato da corrispondersi a luglio, la Fiat ha proposto 600 euro a saldo degli anticipi mensili. Per la Fiom questa cifra non è accettabile, a fronte dei 1.100 corrisposti a saldo nel 2008 e considerato che, lo scorso anno, la Fiat ha avuto il miglior risultato di sempre nella gestione industriale e utili superiori a 1,7 miliardi di euro”. Lo afferma in una nota la Fiom Cgil, spiegando così le ragioni del ‘no’ all’intesa siglata invece dalle altre sigle di categoria di Cisl, Uil, Fismic e Ugl.

“L’unico fatto positivo – proseguono i metalmeccanici Cgil – è che i 600 euro proposti sarebbero erogati in ugual misura a tutti i lavoratori, senza decurtazioni dei periodi di cassa integrazione. Tuttavia, questa cifra è pari (anzi, inferiore) al puro ricalcolo dell’incidenza media della cassa integrazione sull’insieme dei dipendenti. Dopo il non rispetto dell’impegno sulla 13esima, adesso Fiat non mette niente di suo sul premio di risultato e impone una singolare forma di ‘solidarietà’ fra i lavoratori, giocando su salari miseri e falcidiati dalla cassa”. Questo comportamento sul premio di risultato, per la Fiom, “si aggiunge alla scelta di procedere unilateralmente nella gestione della crisi, con i trasferimenti discrezionali da uno stabilimento all’altro, con l’espulsione dei lavoratori precari, con i tentativi di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri.”

“Sono unicamente responsabilità della Fiat e delle sue scelte i duri conflitti sociali, con le conseguenti gravi perdite produttive, in corso alla Sata di Melfi, alla Sevel della val di Sangro, a Termini Imerese e in altre realtà”. La Fiom, “di fronte a un piano industriale inaccettabile, all’arroganza quotidiana nella gestione degli stabilimenti, alla misera proposta per il premio di risultato, invita le proprie strutture, le Rsu, i lavoratori del gruppo a risposte immediate con il ricorso allo sciopero e alle assemblee. Da Mirafiori, alla Cnh di Modena, alla Magneti Marelli di Bari già da questa mattina, unitariamente, con scioperi immediati, i lavoratori mandano un chiaro segnale alla Fiat: non sono disponibili a pagare la crisi”.

17/07/2009 17:21