mercoledì 8 luglio 2009

La Consulta boccia la norma anti-precari: è illegittima


Dopo le numerose denunce della CGIL, per la Corte Costituzionale la norma è in contrasto con il principio di uguaglianza
Epifani, era giusta la nostra osservazione critica

La Corte Costituzionale si avvia a bocciare la norma anti-precari che, nell'agosto dello scorso anno, ha tentato di arginare gli effetti dei numerosi ricorsi dei lavoratori a termine delle Poste che si erano rivolti al giudice per ottenere un'assunzione a tempo indeterminato.

Una norma inclusa nella manovra della scorsa estate e su cui erano già sorti dubbi di costituzionalità - così come più volte denunciato dalla CGIL -, dubbi ritenuti non infondati dalla corte d'appello di Bari che, ad ottobre, si era rivolta alla Consulta per decidere sulla legittimità della norma sollevata dal legale di una dipendente di Poste Italiane.


Secondo indiscrezioni, la Corte avrebbe deciso che la norma sarebbe in contrasto con il principio di uguaglianza in quanto prevede un trattamento diverso per le violazioni della legge sul contratto di lavoro tra lavoratori che hanno fatto causa prima o dopo il 22 agosto del 2008.

La norma contestata prevede infatti che al lavoratore con un giudizio pendente a quella data non spetti l'assunzione a tempo indeterminato e il risarcimento delle retribuzioni maturate bensì un indennizzo di importo compreso tra un minimo di 2,5 e un massimo di sei mensilità dell'ultima busta paga. Il diritto all'assunzione non viene toccato, invece, per chi ha deciso di fare causa dopo il 22 agosto.

Il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, rispondendo alle domande sull'illegittimità della norma anti-precari afferma, "Come avevamo detto la Corte Costituzionale ha dato ragione alla CGIL, era giusta la nostra osservazione critica".


07/07/2009

fonte:www.cgil.it