venerdì 17 luglio 2009

Governo-Regioni: relazioni interrotte Il testo delle lettera di Errani inviata a Berlusconi


Governo-Regioni: relazioni interrotte
Il testo delle lettera di Errani inviata a Berlusconi il 2 luglio
(regioni.it) A seguito della decisione presa all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni, il Presidente Vasco Errani il 2 luglio 2009 ha inviato la seguente lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
“Gentile Presidente,
il principio della leale collaborazione, da sempre invocato come base del rapporto consolidato con il Governo, ha visto le Regioni sempre rispettare i propri impegni:
- come nel caso dell'Accordo del 12 febbraio 2009 in tema di ammortizzatori sociali laddove le Regioni hanno reso disponibili le risorse del Fondo Sociale Europeo per contrastare gli effetti negativi sull'occupazione della crisi economica;
- come nel caso delle continue riprogrammazioni dei fondi FAS, aderendo alla richiesta di continui tagli ai fondi di pertinenza regionale da recuperare a decorrere dal 2011;
- come nel caso dell'Intesa del 31 marzo per il rilancio dell'economia attraverso l'edilizia, laddove le Regioni stanno comunque adottando le normative regionali, adempiendo all'impegno sottoscritto, introducendo norme di semplificazione per il recupero e la riqualificazione operati anche con l'attenzione al risparmio energetico, mentre il Governo non ha ancora adottato alcuna norma di semplificazione della normativa nazionale, né ha fornito alcuna risposta in materia di normativa antisismica nel "tavolo casa";
- come nel caso del Patto di stabilità interno, laddove le Regioni hanno reso comunque un parere favorevole, nonostante l'onerosità del sacrificio finanziario dando prova della responsabilità e della partecipazione attiva nel percorso di risanamento, che per il solo 2009, vale 1,5 miliardi di euro.
- come in occasione del percorso di avvio del Federalismo fiscale, scaturito nell'approvazione della Legge 42 del 2009, nel quale le Regioni si sono fatte carico di costruire un'architettura che tenesse conto della solidarietà fra i territori e dell'attenzione all'efficienza proponendo il superamento del criterio della spesa storica d'intesa con il Governo. Invece in Parlamento, senza alcun confronto con le Regioni, il Governo sta modificando la legge di contabilità nazionale introducendo importanti modifiche ad un percorso condiviso che altererebbero la partecipazione del sistema delle autonomie alla programmazione nazionale;
- come nel caso del nuovo Patto della Salute per il quale le Regioni chiedono da oltre un anno l'apertura del tavolo, consapevoli della necessità di costruire un sistema equilibrato e responsabile, mentre il Governo unilateralmente introduce misure che precostituiscono la cornice istituzionale e finanziaria del futuro accordo. Ci si riferisce in particolare alla definizione degli stanziamenti per gli anni 2010, 2011 e 2012 in materia di spesa sanitaria, alla riduzione del tetto sulla farmaceutica, alla disciplina per la remunerazione delle visite fiscali che pone a carico del fondo tali oneri di fatto riducendone le disponibilità finanziarie; alle regole per i commissariamenti – ad esempio la procedura abnorme per la Regione Calabria e la necessità di definire la situazione relativa alla Regione Campania - e per la regolazione dei piani di rientro a fronte dei quali le Regioni perdono sovranità.
Le Regioni non intendono rinunciare al loro ruolo attivo e di proposta e a discutere, nel pieno rispetto delle rispettive competenze, anche delle grandi riforme strutturali di cui il nostro Paese necessita. Purtroppo dobbiamo prendere atto che al principio della leale collaborazione è il Governo che in questioni fondamentali non ha voluto o saputo dare seguito. E' evidente che questa situazione è insostenibile: spetta al Governo trovare le risposte utili a riprendere, come noi auspichiamo, quella cooperazione che è indispensabile per governare la Repubblica, nell'interesse dell'intero Paese.
Il rilancio di tale collaborazione non può però prescindere dall'affrontare nel merito le questioni aperte, che da troppo tempo continuano ad essere eluse dal Governo:
• quadro dell'utilizzazione dei fondi FAS, con particolare attenzione all'emergenza Mezzogiorno;
• così come da accordi, immediata proposta da parte del Governo per la definizione del nuovo Patto per la Salute;
• chiara individuazione delle competenze istituzionali in materia di turismo all'indomani dell'istituzione del nuovo Ministero da noi non condiviso ed escludendo iniziative unilaterali come purtroppo sta accadendo;
• stanziamenti per il fondo sociale dal 2009 e per il fondo per la non autosufficienza dal 2010;
Per questo, le Regioni all'unanimità ritengono che un incontro risolutivo con il Capo del Governo e i Ministri competenti sia l'unica iniziativa utile a fare riprendere le ordinarie relazioni istituzionali. Senza questo sostanziale chiarimento, non è possibile per le Regioni partecipare ai tavoli istituzionali e di lavoro.
Con i miei migliori saluti, Vasco Errani”
fonte regioni.it