lunedì 13 luglio 2009

La prevenzione di Sacconi: punire chi si infortuna ?


L'ideologia totalizzante che fa dell'impresa il fulcro della società ove scompaiono come assorbiti da un "buco nero" diritti individuali e collettivi si manifesta con molti sintomi, con i tratti dell'arroganza che sostituiscono le ragioni della ragione.
Le modalità d'intervento correttivo su d.lgs 81/08 proposte dal ministro Sacconi che tendono a togliere le responsabilità dell'impresa, del datore di lavoro nella gestione della sicurezza sul lavoro trasferendole sui comportanenti dei lavoratori e di qualche preposto stanno già producendo i primi effetti.
L'articolo 10 bis non è ancora divenuto norma e già qualche azienda ne anticipa "l'applicazione" inviando lettere minacciose ai lavoratori infortunati chiedendo loro di di "giustificarsi e/o discolparsi" per essersi con la propria disattenzione procurato un infortunio ( vedi la lettera dell'Azienda pubblicata nel sito della FIOM CGIL ).
La linea di questa azienda è nella traiettoria della strategia di Confindustria che vuole ridurre le dinamiche e i determinanti dell'incidente alla responsabilità esclusiva del comportamento del lavoratore. Il delirio di onnipotenza che deriva a qualche dirigente del personale per avere partecipato a qualche corso, malcompreso, di BBS sta producendo iniziative demenziali in diverse realtà aziendali. Se non si interrompe questa linea unilaterale, rozza e incolta, tesa ad utilizzare in modo improprio una singola disciplina,la Behavior Based Safety, come la panacea per la gestione della sicurezza, i danni per i sistemi di gestione salute e sicurezza saranno rilevanti.Altrochè Enti bilaterali e Comitati paritetici, collaborazione tra i partner sociali, qui siamo di fronte ad una regressione culturale che ci proietta direttamente nei contesti produttivi e nelle relazioni industriali dei primi anni del '900.
La gestione della salute e della sicurezza è il risultato di un equilibrio complesso ove giocano fattori oggettivi ( le strutture materiali, impianti macchine) e fattori culturali ( la cultura dell'impresa, la vision e la mission, la qualità e la competenza dei dirigenti e dei quadri), fattori soggettivi e infine comportamentali di tutti dai dirigenti, ai quadri ai preposti.
L'arroganza dell'iniziativa dell'azienda citata dalla Fiom Cgil è gravissima: in quell'azienda, è palese, non vi sarà collaborazione per rilevare "gli incidenti mancati" poichè il clima che traspare è quella del rimprovero e il prevalere della cultura della colpa silenzia la comunicazione-collaborazione per gestire i rischi.
Tra non molto, seguendo questa traiettoria, al lavoratore infortunato verrà richiesto il risarcimento per il danno d'immagine arrecato all'impresa nonchè il pagamento per il malus assicurativo.
Come dire, se vi erano dei dubbi rispetto alla "controriforma" proposta dal ministro Sacconi tramite il libro bianco e le modifiche sostanziali del d.lgs 81/08, la "letterina" dell'azienda citata contribuisce a dissiparli ...
fonte:diario di prevenzione