lunedì 13 luglio 2009

Cassazione: sanziona operai che chiedono sicurezza, manager sospeso


Se gli operai chiedono più vigilanza sulle norme anti infortuni e per tutta risposta vengono puniti con procedimenti disciplinari, il manager dell’azienda deve essere sospeso per mobbing. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 28553, che ha respinto il ricorso del direttore generale della Asm Spa, l’azienda municipalizzata di Terni per lo smaltimento dei rifiuti, contro l’ordinanza interdittiva emessa dal tribunale del riesame di Perugia che a sua volta aveva accolto la richiesta del pubblico ministero.

Secondo l’accusa il manager Moreno Onori, di fronte alle richieste dei dipendenti addetti al termovalorizzatore di maggiore attenzione all’applicazione delle norme anti infortuni e agli impianti di sicurezza, avrebbe risposto con contestazioni disciplinari. Gli operai lo hanno perciò denunciato e secondo gli accertamenti compiuti dal pm il direttore generale avrebbe effettivamente “assunto contegni prevaricatori nei confronti di numerosi dipendenti'.

Di qui le accuse della procura: mobbing, maltrattamenti, abuso di ufficio, lesioni, violenza privata e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche. Nei mesi scorsi il pm ha chiesto al giudice delle indagini preliminari di Perugia di firmare un’ordinanza di interdizione dall’incarico per il direttore generale della Asm. Ma per tre volte il gip ha respinto la richiesta dell’accusa ritenendo che non vi fossero indizi “univoci e sufficienti” per applicare la misura cautelare.

In seguito alla decisione del tribunale del riesame che ha ribaltato la linea del gip, Onori si è rivolto in Cassazione ribadendo che le sanzioni disciplinari inflitte ai lavoratori erano giuste e non avevano nulla a che fare con le richieste di maggiori garanzie anti infortuni. Ma secondo la Suprema Corte, in sintesi, le coincidenze sono troppe e "assumono una rilevanza penale".

13/07/2009 18:21

fonte:rassegna.it