domenica 5 aprile 2009

2.700.000



Sabato 4 Aprile 2009 abbiamo partecipato alla grande manifestazione organizzata dalla CGIL a Roma.Un fiume di persone,2.700.000!Un mare,un oceano di lavoratrici e di lavoratori hanno viaggiato per ore,alcuni non dormendo affatto dopo il loro turno di lavoro,altri partendo addirittura il giorno prima,altri dormendo un paio d'ore sole per poter essere presenti a Roma.Cinque cortei sono partiti da 5 piazze diverse di roma per ricongiungersi tutte al Circo Massimo.Noi siamo partiti da Piazza della Repubblica ed abbiamo percorso 3,5 chilometri attraversando il centro di Roma.Al Circo Massimo davanti a questa oceanica adunanza hanno avuto modo di parlare lavoratori,come un operaio cassintegrato di Pomigliano,insegnanti,migranti,pensionati,medici,studenti che hanno espresso tutte le loro contrarietà e paure nei confronti delle decisioni,anzi non-decisioni prese da questo governo e nei confronti della situazione economica nazionale e mondiale.Le argomentazioni che abbiamo ascoltato sono condivise da noi,tutte le argomentazioni.Questo grande evento segna un momento storico in questa nazione.La sola CGIL è riuscita a radunare intorno a se un consenso ed una unità di intenti che mai nessun sindacato da solo o insieme ad altri era mai riuscito a fare.E' evidente a tutti noi che se il governo persevera in questo suo modo di affrontare la profonda recessione in atto non ci sarà alcun futuro per noi tutti e la notte,come l'ha definita Shel Shapiro,non passerà.Questa crisi non è passeggera e non finirà nel prossimo anno,come prevede il nostro primo ministro o il ministro Tremonti.Stiamo per assistere ad eventi che possono avere solo un lontano paragone con la “depressione” del 1929.All'inizio del secolo non tutte le nazioni avevano un livello di industrializzazione pari a quello odierno,mentre oggi lo scotto dei giochi di potere e dei castelli di carte creati dalle multinazionali e dai banchieri verrà pagato dalle popolazioni del mondo intero,senza distinzioni di razze o di provenienza.L'Italia degli anni '20 era ancora una nazione agricola e povera dove la popolazione non ha notato,per lo più,ciò che stava succedendo nel resto del mondo.In Gran Bretagna e negli Stati Uniti,invece,milioni di lavoratori perdevano il loro salario,aziende chiudevano con un ritmo leggermente meno accelerato rispetto a quello di oggi.Coloro che pochi mesi prima avevano una casa si sono trovati a dormire nelle tende all'interno di alcune aree di città come New York o Washington.Oggi,nel 2009,tali aree sono sorte di nuovo in città come Los Angeles ed in molte altre.Persone e famiglie che fino a pochi mesi fà possedevano un lavoro,una casa costata centinaia di migliaia di dollari,uno o due SUV,si trovano ora a dormire nelle tende,come le generazioni degli anni '20 e '30.Vivono senza acqua corrente,senza denaro,senza lavoro.Sono stati espulsi dal sistema.Quanto sono lontani per noi Europei e per noi Italiani fenomeni del genere?La produzione industriale continua scendere in un modo che non si ricorda negli ultimi sessant'anni,come attestano le maggiori riviste economiche europee ed i maggiori esperti di ecoomia.La CIG continua a correre e le aziende medie-piccole chiudono ad ritmi sempre più sostenuti.Questo nonostante le politiche adottate dal nostro governo.Quali sono le risposte date dai governanti?Cosa hanno deciso nel recente G20?Maggiori regole dicono.Quali regole?Quelle che nessuno ha fatto rispettare negli ultimi 20 anni?Maggiori fondi messi a disposizione per ricomprare assetti tossici e quindi aiutare le banche.Solo gli Stati Uniti però hanno già buttato in questo enorme buco nero finanziario oltre $1000 miliardi senza risollevare le sorti nè del sistema finanziario nè le sorti della classe lavoratrice.E poi tali fondi chi li deve mettere a disposizione?Gli USA,già indebitati per oltre il 450% del loro PIL?Le nazioni dell U.E.?Italia?Spagna?Portogallo?Grecia?Quali tra queste è davvero in grado di garantire alcunchè?Queste nazioni sono tutte in una profonda crisi che mina le democrazie nate dopo l'ultima guerra mondiale e la stessa integrità dell'Unione e dell'Euro.Occorre davvero guardare al domani con una nuova mentalità.Bisogna capire che questo è il momento in cui i governi e gli imprenditori devono prendersi le loro responsabilità.Una ridistribuzione della ricchezza verso chi lavora è la parte più importante di una politica che dovrà vedere nella decrescita industriale un nuovo inizio ed un miglioramento della qualità della vita di ogni donna e di ogni uomo.Se le aziende smettessero di distribuire utili agli azionisti,tagliassero i compensi dei manager e pagassero le tasse come fanno tutte le lavoratrici ed i lavoratori italici allora si potrebbe dare l'avvio a questa nuova fase economica e superare finalmente il capitalismo senza regole,definito liberismo,che ha portato il mondo sull'orlo del baratro con le sue politiche di globalismo imposte a tutte le nazioni.

In Italia,al contrario,gli industriali,il governo e alcune sigle sindacali stanno pensando ad una resa dei conti con la classe operaia.Si smonta le legge 81 togliendo e sminuendo le sanzioni a carico delle aziende,rendendo la salute e la vita dei lavoratori fattori trascurabili.Si attacca il contratto nazionale di lavoro cercando un modo nuovo di intendere le relazione tra sindacato,azienda e stato,cercando una nuova politica di moderazione salariale,pur di rendere concorrenziali i prodotti italiani,scaricando in questo modo su chi lavora il peso economico della produttività e rendendo meno sicuro chi lavora sia dal punto di vista economico che dal punto di vista dei diritti,come si capisce immediatamente quando,nell'accordo separato,si parla di deroghe dal contratto nazionale.Soprattutto è in atto un attacco diretto al diritto di sciopero sancito dalla costituzione nell'articolo 40!

Il segretario Epifani il 4 Aprile è stato molto diplomatico nell'affrontare le questioni legate agli altri sindacati.Forse non voleva provocare il Pd,forse non voleva osare troppo.Ha chiesto di nuovo un referendum unitario sulla riforma dei modelli contrattuali e l'unica risposta arrivata è stata l'accusa alla CGIL di essere fuori dalla storia.Al governo ha chiesto l'apertura di un tavolo sulla crisi onde poter realizzare subito l'allungamento della CIG dalle attuali 52 settimane fino a 104 settimane ed una politica economica dove sia centrale la difesa dei cittadini e dei lavoratori. In moltissime aziende stanno per terminare le settimane di CIG,quindi si pone il dilemma:cosa ne sarà dei lavoratori?cosa ne sarà dei posti di lavoro?La risposta del presidente Berlusconi è stata che un dialogo con i sordi non è possibile.Stesse risposte piccate da parte di Brunetta che definisce la giornata del 4 Aprile una scampagnata,da parte di Sacconi che la definisce solo una manifestazione politica,per Cicchitto è stato un'attacco agli altri sindacati e questa CGIL è la guida politica dell'opposizione!I numeri poi sono stati la solita presa in giro,con la questura che ha parlato di 200.000 partecipanti ,quando agli occhi di tutti coloro che erano presenti,noi compresi,era evidente che i numeri fossero molto vicini ai circa tre milioni calcolati dalla CGIL.

2.700.000 donne e uomini che chiedono con forza al governo la possibiltà di vivere e la possibiltà di avere un futuro anche per i figli!Cosa succederà se questi 2.700.000 non verranno ascoltati?In che modo il governo e le aziende intendono dare risposta ora?Noi abbiamo visto una grande forza nel movimento operaio rinascere il 4 Aprile.Il movimento operaio ora ha possibiltà di cambiare il modo in cui vanno le cose in Italia e nel mondo.Cosa succederà se queste nostre attese non avranno la risposta giusta?Pensiamo alle conseguenze della crisi,più piccola,del 1929.In che modo le nazioni della terra hanno ricreato l'economia del mondo?Ci vollero dieci anni.Dopo dieci anni una guerra spaventosa.Noi crediamo che non si possa aspettare che piombi su tutti noi un incubo come quello vissuto 70 anni fà.

2.700.000 donne e uomini attendono una risposta.

Natalino Mastropietro

RSU Filcem-CGIL