domenica 26 aprile 2009

Risposte alla crisi in Francia




Manager sequestrati, torna di moda il regicidio

Parigi - I “bossnapping”, accettati dalla maggioranza dei francesi, sembrano dare anche risultati. Un’inclinazione a rifare il 1793, si dice a destra. Senza mediazioni, i lavoratori sono indotti a fare da sé. La pratica ha una lunga tradizione

di Luca Sebastiani

Forse è un vocabolario un tantino esagerato, ma il moltiplicarsi dei riferimenti alla Rivoluzione francese nel dibattito sulla crisi economica la dice lunga sul clima sociale che da qualche tempo si è instaurato in Francia. Sequestri di manager in seguito a piani sociali lacrime e sangue. Azioni di boicottaggio più o meno violente e occupazioni di fabbriche. Il tutto accompagnato da un sostegno deciso dell’opinione pubblica alle posizioni dei sindacati – anche loro presi un po’ alla sprovvista – che si è manifestato fra l’altro in occasione dei due scioperi nazionali di gennaio e marzo che hanno portato in piazza fra i due e i tre milioni di lavoratori. Nonostante i segnali di malessere si traducano sempre più spesso in azioni clamorose, il presidente della repubblica non sembra però incline a ulteriori iniziative. Per Sarkozy quello che si doveva fare è già stato fatto col piano anticrisi del governo di François Fillon. Punto e basta. Eppure è dalla sua maggioranza che continuano a essere evocati i rischi dell’immobilismo di fronte ad una situazione sociale sempre più degradata. L’ex premier Dominique de Villepin ha osservato che “in Francia esiste un rischio rivoluzionario”. 

Il capogruppo della maggioranza all’Assemblea nazionale, Jean François Copé, ha constatato “l’inclinazione dei francesi a voler fare in continuazione il 1793”. Anche Sarkozy ha dovuto ammettere che è difficile governare un “paese regicida”, ma questo non lo ha spinto a fare qualcosa in direzione dei lavoratori..........>>>>>>continua su fonte:

http://www.rassegna.it/articoli/2009/04/24/46154/manager-sequestrati-torna-di-moda-il-regicidio