sabato 11 aprile 2009

Chi ha beffato gli operai




di Roberta Carlini
L'Istat ammette: tra il 2006 e il 2007 in Italia si è prodotto molto più di quel che avevamo detto. Ma i ricavi si sono trasformati tutti in profitti. E i salari sono rimasti fermi

Sorpresa, è ricomparsa la produttività. Nel pieno della recessione più grave dal 1929, con il Pil che precipita e con l'industria che chiede fondi, l'Istat rivede le statistiche degli anni scorsi e annuncia: non andava poi così male. Anzi, l'industria italiana che è entrata in crisi era appena uscita da un piccolo boom. Ma il miracolo (retroattivo) accende i riflettori sui grandi esclusi dalla torta degli scorsi anni: gli operai. I quali scoprono adesso che in fabbrica macinavano produttività e profitti mentre le loro tasche non se ne accorgevano affatto.

L'industria che tirava
La revisione dei dati Istat riguarda gli ultimi cinque anni (vedi grafico), ma la vera novità è sul biennio 2006-2007: anni nei quali i nuovi conti dicono che il valore aggiunto dell'industria è cresciuto, rispettivamente, del 4,4 e del 5,9 per cento, sensibilmente di più di quanto dicevano i vecchi dati (più 2,2 e più 4,1 per cento). Poiché nel frattempo non sono intervenute novità statistiche sul fronte degli occupati, ne consegue un balzo in avanti della produttività del lavoro, la misura del valore che esce dalle mani di ogni singolo operaio: che veniva data per ferma a zero o addirittura negativa, invece saliva. Che cosa vuol dire tutto questo? Che cosa è davvero successo nell'industria italiana? E perché la statistica ufficiale se ne è accorta così tardi?.....>>>>>>>continua su:http://www.italysoft.com/news/l-espresso.html