mercoledì 22 aprile 2009

Rogo Thyssen, “Non cambiate il Testo unico”





I parenti dei sette operai morti scrivono al presidente della Repubblica per sensibilizzarlo contro la modifica alle norme sulla sicurezza sul lavoro decisa dal governo. "Se fossero stati i vostri figli ad essere ammazzati e bruciati cosa fareste?"

Le famiglie dei sette operai morti nel rogo della ThyssenKrupp hanno scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da oggi per tre giorni a Torino, per sensibilizzarlo contro la modifica del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro predisposta dal Governo.

A promuovere l'iniziativa è stata Laura Rodinò, sorella di una delle vittime, che anche questa mattina, come le volte precedenti, è in aula per l'udienza del processo per il terribile incendio del 6 dicembre 2007. "Ci stiamo adoperando per avere voce in capitolo - spiega - e per questo abbiamo inviato una lettera al capo dello Stato e per conoscenza a tutti i membri del governo".

La lettera si chiude con la frase "se fossero stati i vostri figli ad essere ammazzati e bruciati cosa fareste?". Per protestare contro l'eventuale modifica della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro alcuni dei famigliari hanno anche messo sui banchi dell'aula in cui si svolge il processo un'immagine con le foto delle sette vittime e la scritta “Non uccideteli una seconda volta”.

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