venerdì 10 aprile 2009

500 MILIONI TOLTI ALLA SICUREZZA



In dieci mesi e con tre provvedimenti il governo ha ridotto drasticamente i finanziamenti destinati ai monitoraggi sismici e agli interventi per la difesa del territorio. Per compensare il taglio dell'Ici


C.L.

ROMA Adesso si cercano i fondi per la ricostruzione e si fanno passerelle tra le macerie con il casco in testa. Ma quando si è trattato di decidere se mantenere finanziamenti preziosi come quelli destinati alla tutela del suolo o ai monitoraggi sismici per le zone a rischio terremoto il governo non ci ha pensato due volte a mettere mano alle forbici e tagliare. E non stiamo certo parlando di briciole: 510 milioni di euro in soli dieci mesi sono stati tirati via, ad esempio, alle Regioni per interventi contro il dissesto idrogeologico, ma anche al fondo per il monitoraggio antisismico o, con il decreto Gelmini, al fondo destinato all'edilizia scolastica. E questo in un Paese come l'Italia in cui, stando a un recente studio, sono almeno 800 le scuole fuori norma. Soldi che per la maggior parte sono serviti al governo per reintegrare il mancato gettito derivato dall'abolizione dell'Ici sulla prima casa e che, sia chiaro, se anche fossero stati mantenuti non avrebbero certo evitato una tragedia come quella abruzzese. Ma che spiegano in maniera sufficientemente chiara quanto sia tenuta in considerazione dal governo Berlusconi la salvaguardia del territorio e, di conseguenza, di chi vi abita. «Così non si può continuare», dice il Verde Angelo Bonelli che, carte alla mano, ha calcolato tutti i tagli fatti dal governo da maggio dello scorso anno a oggi. «Nei prossimi dieci anni è necessario cominciare a pensare a un'Italia diversa, mettendo le basi per una vera politica strategica di difesa e prevenzione del suolo».




10/04/2009 Manifesto Sicurezza