L’analisi qui svolta si limita al confronto delle sole retribuzioni contrattuali, prima del periodo 2004-2008, poi del periodo 2009-2012, perché la nostra attenzione è rivolta alla tutela a livello nazionale del potere d’acquisto dei salari. In particolare, nel testo dell’accordo separato – le cui linee guida rimandano ai singoli testi sottoscritti di fatto da Cisl e Uil con le diverse organizzazioni datoriali – l’impianto dell’accordo prevede che: • Come riferimento per gli aumenti salariali sia utilizzato un indice previsionale di inflazione costruito sulla base dell’Ipca (Indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello europeo) depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici.
Quindi, l’unico valore economico del contratto deriva dall’Ipca depurato.
• La verifica circa gli eventuali scostamenti si fa sempre rispetto all’inflazione depurata dai prodotti energetici. Lo scostamento così non si conta sull’inflazione effettiva.
• Un comitato interconfederale verificherà la significatività degli eventuali scostamenti, mentre il recupero sarà effettuato entro la vigenza contrattuale. Se, e solo se, lo scostamento verrà giudicato “significativo” si applicherà nella vigenza triennale.
• Tutto ciò sarà applicato a un valore retributivo individuato dalle “specifiche intese”. Secondo il verbale di Confindustria del 10 ottobre 2008, infatti, tale valore si calcolerà sui nuovi minimi retributivi di riferimento, inferiori a quelle attualmente in essere, almeno per le categorie dove era definito un valore punto. ...........>>>>>>CONTINUA SU;http://www.rassegna.it/articoli/2009/03/06/43810/gli-effetti-dellaccordo-separato