lunedì 4 maggio 2009

BANKITALIA: OPERAI E IMPIEGATI PIU' POVERI




Andrea Brandolini, dirigente del servizio studi della Banca d’Italia, durante un’audizione alla commissione Lavoro del Senato ha affermato che dal 1993 è cresciuto il divario reddituale tra coloro che svolgono la professione di autonomi, dirigenti e pensionati, il cui reddito è aumentato, e operai e impiegati che, invece, si confermano le categorie a reddito più basso e, quindi, più povere.

Tutto ciò, ha spiegato Brandolini, deriva dal fatto che in questi ultimi anni il reddito delle famiglie è cresciuto in media dell1,2% annuo. In particolare, per le famiglie degli autonomi la crescita è stata del 2,6%, per i dirigenti dell’1,5% e per i pensionati dell’1,6%. Percentuali queste che non hanno nulla a che vedere con quelle relative alla crescita reddituale di operai e impiegati.


Per le famiglie di operai, infatti, la crescita è stata dello 0,6% mentre per quelle degli impiegati è andata ancora peggio, la crescita si limita ad un misero 0,3%. In quest’ultima categoria sono inclusi anche i quadri, gli impiegati direttivi e insegnanti.

Un divario, quindi, che non può non avere ripercussioni sulla indicazione delle fasce sociali più povere. Come conseguenza, infatti, la percentuale dei poveri, ossia di coloro che hanno un reddito inferiore del 60% rispetto a quello medio, appartenenti alla categoria degli operai e degli impiegati è salita, rispettivamente, dal 27% al 31% e dal 7 all’8%. Al contrario, invece, la percentuale di poveri nella categoria degli autonomi è diminuita.

fonte;http://www.piazzaffari.info/news/bankitalia-operai-e-impiegati-sono-i-piu-poveri.html