sabato 9 maggio 2009

IL GRANDE FRATELLO CI VUOLE "PROTEGGERE"



 I pericoli del fascicolo elettronico di Sacconi

Il ministro del welfare propone un fascicolo elettronico che accompagni il lavoratore tutta la vita con tutti i suoi dati sul lavoro ma anche le malattie. Le preoccupazioni per la privacy e le raccomandazioni del Garante.

Il ministro del welfare Maurizio Sacconi ha presentato un "libro bianco" ricco di proposte per riformare il mercato del lavoro e il sistema di tutela sociale dei lavoratori.

Il libro bianco di Sacconi contiene, tra le sue proposte più forti, la creazione di un fascicolo elettronico unico che accompagni il lavoratore per tutta la sua vita.

Questo fascicolo dovrebbe contenere tutti i dati del lavoratore per quanto riguarda le sue esperienze lavorative, i corsi frequentati ma anche il suo stato di salute, le malattie che ha avuto fin da piccolo, le cure e via dicendo.

C'è il rischio che, se le due parti del fascicolo non saranno ben separate, i datori di lavoro - se non saranno esclusi dall'accesso ai dati sulla salute - potranno assumere, licenziare e promuovere i lavoratori potenzialmente più sani e meno assenteisti.

Queste preoccupazioni sono legittime e in effetti il Garante della privacy si era già mosso, ben prima della presentazione del "libro bianco" di Sacconi. Una sorta di fascicolo sanitario è infatti già in via di sperimentazione in alcune regioni, per quanto manchi ancora una adeguata base normativa.

Poiché le informazioni contenute sono molto delicate, il Garante della privacy ha deciso di intervenire per fissare un primo quadro di regole a protezione dei dati e a garanzia delle persone.

Innanzitutto il cittadino deve essere messo nella condizione di esprimere un consenso libero e consapevole alla costituzione del proprio fascicolo. Non meno importanti sono la tracciabilità e la gradualità degli accessi ai dati; le relative misure di sicurezza devono essere molto elevate.

In particolare, il fascicolo sanitario elettronico dovrà essere costituito esclusivamente per il perseguimento di finalità di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Sarà consultabile dall'interessato con modalità adeguate (per esempio tramite smart card) e dal personale sanitario, strettamente autorizzato e solo per finalità sanitarie. Non potranno accedervi periti, compagnie di assicurazione, datori di lavoro.

Prima che il provvedimento diventi definitivo, il Garante ha avviato una consultazione pubblica, che si concluderà il 31 maggio, con l'intento di intende acquisire osservazioni e commenti da parte di organismi e professionisti sanitari pubblici e privati, medici di base, pediatri, organismi rappresentativi, associazioni di malati. fonte zeusnews.it