martedì 5 maggio 2009

PROCESSO Thyssen



RIUNIONI SULLA SICUREZZA, FIRMAVANO SOLO IL FOGLIO PRESENZE»

Incendio alla Thyssen, parla il capoturno: 
«Non ero preparato alle emergenze»

In aula la testimonianza di Sabatino, nominato addetto alla sicurezza 3 giorni prima del rogo che uccise 7 operai

TORINO - Era stato nominato capoturno addetto all'emergenza ma non era minimamente preparato a far fronte ai rischi derivanti da un incendio: questa la situazione alla ThyssenKrupp di Torino a soli tre giorni dal rogo che il 6 dicembre 2007 uccise sette operai. A parlarne, alla ripresa del processo nel capoluogo piemontese contro i sei dirigenti, è stato lo stesso capoturno, Vincenzo Sabatino, durante la sua testimonianza

SI FIRMAVA UN FOGLIO PRESENZE E BASTA» - La sede torinese stava per chiudere, il personale calava e la figura del capoturno veniva ricoperta da una sola persona, a rotazione, per l'intero stabilimento. «Quando non restò più nessuno - ha raccontato Sabatino - chiamarono me ed altri tre colleghi». Alla domanda se si sentisse in grado di fronteggiare i rischi, Sabatino ha risposto: «No, e pensavo che in azienda lo sapessero». Fra i capiturno c'era Rocco Marzo, una delle vittime. Altri operai, testimoniando, hanno confermato che le date dei controlli dell'Asl si conoscevano in anticipo, che nelle riunioni di sicurezza «si firmava un foglio di presenza e basta» e che le condizioni di lavoro in Germania erano migliori.

05 maggio 2009

fonte:http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_05/rogo_thyssen_deposizione_83255b74-3955-11de-ab3d-00144f02aabc.shtml